Cesena, "Le imprese vogliono pagare la Tari in base ai rifiuti realmente smaltiti"

Associazioni di categoria in campo. Anche la Uil contro il ‘caro tariffa’

Un cassonetto di rifiuti

Un cassonetto di rifiuti

Cesena, 18 ottobre 2017 - La totalità o quasi dei sindaci cesenati, a cui è stato sottoposta in questi giorni da Hera la proposta del Pef, il piano economico finanziario con gli aumenti del costo del servizio per il 2018 (che dovrà essere poi approvato dall’ente gestore Atersir) ha riposto all’ente gestore dicendo che a quelle cifre non si troverà un accordo, perciòvanno riviste di molto verso il basso. È quel che trapela, dopo che per primo il sindaco di Roncofreddo Massimo Bulbi ha rivelato di essersi sentito richiedere peri l 2018 un aumento del 30%, che sarebbe salito al 43% applicando il sistema di raccolta ‘porta a porta’.

«Aumento inaccettabile», la risposta secca. «Al mio Comune – informa il sindaco di Gatteo Gianluca Vincenzi – è stato prospettato da Hera un incremento del 22%, irricevibile. Ho detto che dovremo trovare un accordo ben diverso».

Intanto sindacati e associazioni di categoria chiedeno di bloccare i rincari per il 2018. «Abbiamo presentato una nostra indagine – osserva Marcello Borghetti della Uil – effettuata su cento città italiane che evidenzia come lungo tutto lo Stivale la tassa sia calata in media dell’1,8% nel 2017. Se da una parte i cesenati continuano a pagare una cifra piuttosto bassa, se raffrontata a quella richiesta in altri territori, l’aumento del 7% registrato nel 2017 non è passato certo inosservato. Le famiglie, che si stanno impegnando a fare la raccolta differenziata, si aspettano nelle nuove tariffe un calo dei costi in bolletta».

Confesercenti cesenate sta tenendo proprio in questi giorni incontri sulla Tari, che definisce «una delle imposte maggiormente detestate da cittadini ed imprese, a causa della sua onerosità e della scarsa possibilità di comprendere la motivazione degli importi». Le imprese incontrano i rappresentanti delle amministrazioni comunali per presentare le loro richieste. Domani alle 15.30 si terrà a San Piero in Bagno dove saranno presenti sindaci e amministratori di Bagno di Romagna, Sarsina e Mercato Saraceno.

Confcommercio cesenate dal canto suo ha creato uno sportello Tari. «Un problema dalle imprese cesenati - dice il presidente Corrado Augusto Patrignani – è l’attribuzione di bollette non suffragate da veridicità rispetto ai dati delle metrature e degli altri coefficienti che determinano l’ammontare delle tariffa. Lo sportello fornisce la necessaria assistenza in merito». Uno sportello Tari è operativo anche in Confartigianato cesenate che chiede fra l’altro di bandire la gara per l’assegnazione del servizio senza più proroghe e di uniformare i regolamenti tra Comuni del cesenate.

Per quel che riguarda Cna territoriale, in una recente indagine ha messo a fuoco la estrema diversificazione fra i comuni, nella ripartizione dei costi tra utenze domestiche ed extradomestiche: per queste ultime, per esempio, si andava da un minimo di circa il 15% a un massimo del 60 circa, situazione che poi si traduce in notevoli differenze per le imprese che operano in comuni diversi. Un fronte agguerrito e compatto nel richiedere, da parte di tutte e quattro le organizzazioni di commercio e artigianato, la tariffa puntale: pagare, cioè , in base ai rifiuti realmente smaltiti, il massimo della equità, ma anche una quantità dififcile da misurare.