Confindustria, Fermo e Ascoli verso la fusione

Il presidente di Confindustria Melchiorri: "Era il percorso che volevamo"

Giampietro Melchiorri (foto Zeppilli)

Giampietro Melchiorri (foto Zeppilli)

Fermo, 28 aprile 2017 - Confindustria Ascoli dice sì a Confindustria Marche Sud in alleanza con Fermo per una Territoriale dinamica e vicina alle imprese, oltre che fuori da logiche di potere che nulla hanno a che vedere con la politica associativa. Sullo stimolo di Confindustria, ora il comparto economico auspica si avvii un percorso analogo per il riordino delle Camere di commercio, con la possibilità di avere una Camera Marche Sud che metta insieme Macerata, Fermo e Ascoli. «La decisione di Confindustria Ascoli è la notizia che attendevamo a dimostrare che quando si entra nei contenuti, come fatto a Fermo, e quando s’informano correttamente gli associati, il percorso può prendere strade più utili per le nostre imprese».

Il presidente di Confindustria Fermo, Giampietro Melchiorri, plaude alla decisione di Simone Mariani, presidente di Ascoli, che ha detto no alla fusione in una Confindustria Regionale guidata da Pesaro e Ancona. «Non si entra in un vestito disegnato da altri»: partendo da questa considerazione il presidente Melchiorri, forte del voto unanime della Giunta, aveva spiegato i motivi del no al piano di Ancona e Pesaro. «Con Ascoli abbiamo settori complementari e la possibilità di avviare subito il percorso aggregativo, partendo dall’unione delle due Società di Servizi». L’intesa tra le due territoriali è la base di partenza: Confindustria Fermo fin da oggi affronterà la questione con il direttivo e il cinque maggio il percorso aggregativo sarà pianificato all’interno della Giunta, ma prima Melchiorri s’incontrerà con Mariani, per affinare «un progetto che punti esclusivamente su espansione – dice – programmazione e rafforzamento dell’associazione».

«Non parleremo di poltrone o governance, prima faremo un business plan e pianificheremo i servizi. Di certo – aggiunge Melchiorri – questo dimostra che le territoriali piccole sono capaci di superare i propri limiti partendo dai punti di forza e non rinunciando alle proprie eccellenze». Melchiorri, però, pensa a una Confindustria Marche Sud ancora più forte. «Non escludiamo unioni più ampie, partendo da Macerata storicamente a noi legata e con interessi comuni. Noi e Ascoli non lavoriamo per escludere. La nostra futura unione è la base per nuovi e ricchi scenari. È importante farlo capire agli imprenditori: l’associazione lavora per accrescere il suo ruolo, la sua forza e il suo potere sui tavoli della politica, dove si deve tornare a parlare di lavoro e impresa», termina Melchiorri.