La Finanza scova 4 milioni nascosti al Fisco

Commercio on-line di prodotti informatici: trovati due maxi evasori

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza

Imola, 3 settembre 2014 - Milioni di euro di evasione fiscale grazie al commercio online di prodotti informatici. A scoprirli è stata la Guardia di finanza di Imola nell’ambito dell’inchiesta ‘Buy but not pay’ che ha impegnato anche il Nucleo di polizia tributaria di Bologna. Due i casi accertati nel circondario imolese e che hanno portato ad altrettante denunce. Nel primo caso, i finanzieri hanno denunciato per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi un imolese di 54 anni, titolare di partita Iva, iscritto alla Camera di commercio e attivo nella commercializzazione online di prodotti informatici. Secondo la Finanza, tra il 2010 e il 2013 il soggetto, che ha un regolare magazzino a Imola, avrebbe omesso di dichiarare al Fisco 2,5 milioni di euro di fatturato, eludendo così tutta la relativa tassazione di cui l’Agenzia delle entrate ora gli chiederà conto.

Il secondo caso, invece, ha portato le fiamme gialle fino a Castel San Pietro, dove è stata scoperta un’attività online totalmente in nero. In pratica l’imprenditore — un 45enne del luogo — avrebbe acquistato e rivenduto prodotti informatici sfruttando la rete, ma senza mai dichiarare nulla al Fisco. Nel giro di quattro anni l’uomo sarebbe stato in grado di movimentare merce per due milioni di euro, pagando con i suoi conti correnti personali. In casa, poi, aveva adibito alcune stanze a magazzino e deposito per la merce. In pratica agiva come una vera e propria impresa, senza mai aver aperto la partita Iva. Cosa che, invece, è stata subito fatta d’ufficio dai finanzieri. L’uomo è stato denunciato per occultamento di documenti contabili e omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Nessun materiale, però, è stato posto sotto sequestro e, nel caso imolese, l’imprenditore può continuare a operare perché nessun provvedimento è stato preso nei confronti della sua attività commerciale.

Le due denunce scattate nel circondario rientrano in un’operazione più vasta della finanza che ha portato a segnalare al Fisco redditi non dichiarati per oltre 8 milioni di euro e violazioni alla normativa sul diritto d’autore per oltre 6 milioni. Tutte le aziende — le due nel circondario e due con sedi fittizie a San Marino — svolgevano attività di commercio di prodotti elettronici e informatici avvalendosi della piattaforma e-Bay e di propri siti internet per la vendita.