Pugno in faccia all'arbitro, follia nella gara di calcio a 5

Durante la sfida tra Castel San Pietro e Bologna, gara sospesa

Espulsione, l'arbitro mostra il cartellino rosso al calciatore che viene espulso

Espulsione, l'arbitro mostra il cartellino rosso al calciatore che viene espulso

Castel San Pietro (Bologna), 23 febbraio 2015 - Ha messo ko l’arbitro sferrandogli un gancio in faccia. E’ una mattinata di ordinaria follia quella che, ieri, ha visto protagonista Osama M., classe 1996, giocatore dell’Ass.club Castel San Pietro che ha reagito così a un cartellino rosso. Un’aggressione in piena regola, come confermano giocatori e tifosi che stavano assistendo alla partita. Una gara di calcio a 5 del Campionato juniores che vedeva appunto impegnata l’Ass. club Castel San Pietro contro la Futsal Bologna.

Siamo all’ottavo minuto quando l’arbitro fischia un fallo che il ragazzo avrebbe compiuto nei confronti di un avversario. Un fallo che, secondo il direttore di gara, l’imolese Massimo Palomba, è di una gravità tale da giustificare il cartellino rosso.

Il giovane – che aveva appena finito di scontare sette giornate di squalifica per un calcio in faccia a un avversario, gravi insulti e tentata aggressione all’arbitro proprio nella gara di andata contro la Futsal – anziché accettare la decisione spiegando civilmente le proprie ragioni, si dirige invece in preda alla rabbia verso il direttore di gara che, a causa del pugno, cade a terra stordito e sanguinante. Un colpo tale che lo costringe a sospendere la gara con il gelo che cala in campo, sia tra i castellani che tra i bolognesi. Un episodio di una violenza inaudita che lascia tutti sbigottiti.

Le dirigenze delle due squadre invitano Palomba, sposato e padre di famiglia, a chiamare il 118, ma il direttore di gara, dopo essersi ripreso, preferisce però recarsi al pronto soccorso con la propria auto dove viene medicato al labbro ferito e successivamente dimesso.

«Non possiamo che augurargli una pronta ripresa – dice il presidente dell’Ass. Club, Marco Rondelli –. Lo dico con chiarezza e scanso di equivoci: Osama con noi ha chiuso. Episodi assurdi come questo non devono mai più ripetersi perché non sono questi i messaggi che deve mandare lo sport ai giovani».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Sandra Bonfrate, l’allenatrice della squadra di Bologna, che ha assistito all’inqualificabile episodio. «Sembrava all’improvviso di trovarsi dentro a un film – racconta –. Ho giocato e allenato per anni e una cosa come questa non era mai accaduta. Ci auguriamo che la Federazione intervenga in maniera chiara e stiamo valutando se presentare una denuncia penale».