Andrea, da falegname a prete: "Ai Salesiani si lavora il doppio"

Sabato 8 ottobre l’ordinazione del 33enne Berardi

Andrea Berardi, 33 anni

Andrea Berardi, 33 anni

Macerata, 8 ottobre 2016 - Alle 16.30 nella chiesa dei Salesiani, il 33enne Andrea Berardi sarà ordinato sacerdote dal vescovo Nazzareno Marconi: dopo dieci anni i Salesiani accolgono tra loro un maceratese, l’ultimo era stato l’attuale direttore, don Flaviano D’Ercole. A causa dell’inagibilità del duomo, la cerimonia si svolgerà nella Casa Salesiana, che si prepara a ospitare centinaia di persone per l’ordinazione di Berardi, che domani celebrerà la prima messa.

Come ha iniziato il suo percorso?

«Non ho sempre pensato che avrei fatto il prete, anche se sentivo molto presente la mia vocazione. Frequentavo l’oratorio come animatore, ho fatto il boy scout, insomma ero uno di casa dai Salesiani, come anche i miei fratelli. Poi è venuta la missione in Kenya a Maceio, nell’estate tra il quarto e quinto superiore, in cui ho accompagnato il parroco dell’oratorio e lì qualcosa per me è cambiato, ho iniziato a pensare di diventare un salesiano».

Cosa ha fatto?

«Terminato l’Istituto d’arte, ho iniziato a fare gruppi di ricerca in cui ragionare insieme agli altri sul senso della vita, su cosa uno deve fare. Poi invece di fare il seminario sono andato a lavorare come falegname: non volevo che la strada della fede finisse con l’essere un ripiego, in senso lavorativo, anche se ho scoperto dopo che nella vita salesiana si fatica anche il doppio».

Come mai ha scelto di diventare proprio un salesiano?

«La Chiesa ha nei sacerdoti la sua task force e ogni gruppo religioso ha una missione, il settore in cui opera: per i Salesiani la missione sono i giovani, ma occorrono anche altre componenti come ad esempio la vita in una comunità. Molto probabilmente la mia missione riguarderà giovanissimi e universitari, ma non sarò solo: con me vivranno altri quattro confratelli».

In quale casa salesiana vivrà?

«Non rimarrò nella diocesi, dopo l’ordinazione passerò a Macerata una settimana e poi andrò a Scandicci in Toscana».

Macerata dovrà quindi fare a meno di lei…

«Penso che non vivrò più qui, come del resto gli ultimi 9 anni: da quando sono un salesiano ho vissuto nel Lazio e poi negli ultimi quattro anni a Torino. Ma qui sono sempre tornato d’estate, conosco moltissimi giovani e sono sempre in contatto con tutti loro».