Aset, si torna a discutere di piano industriale

La nuova giunta vuole rivedere tutti gli assetti. Fanesi: "Otto dirigenti sono troppi" di Anna Marchetti

Il consigliere Pd Cristian Fanesi

Il consigliere Pd Cristian Fanesi

Fano, 18 luglio 2014 - Società unica dei servizi: si ripropone il braccio di ferro tra Aset spa e Aset holding per stabilire chi delle due aziende, in vista della fusione, dovrà sopravvivere e chi invece dovrà essere incorporato. Se per la giunta Aguzzi era la Spa ad assorbire la Holding, il Partito democratico riapre la discussione. 

«E’ nostra intenzione — fa presente il consigliere comunale del Pd, Enrico Nicolelli — valutare tutte le ipotesi sia per quanto riguarda la forma giuridica della nuova azienda sia per stabilire chi dovrà essere la società incorporante. Di solito incorpora chi possiede il patrimonio che, nel nostro caso, la Holding. Dobbiamo valutare tutte le casistiche e scegliere la soluzione migliore per Fano». Il piano industriale elaborato nella precedente Amministrazione sarà il punto di partenza per una ampia discussione.

«D’altra parte si tratta di un piano industriale — taglia corto Nicolelli — fatto in maniera scolastica, con nozioni essenziali, senza idee di sviluppo». E i temi sui quali aprire la discussione, per il Pd, sono diversi. «Le troppe sedi della Spa che secondo il capogruppo del Pd, Cristian Fanesi creano non pochi problemi dal punto di vista logistico e che andrebbero riunite al più presto. Attualmente sono almeno tre: via Mattei che la Spa utilizza insieme ad Ami, il laboratorio dall’altra parte della strada e l’ufficio clienti di via Fanella». Altre decisioni riguardano le sorti delle società controllate da Aset holding e da Aset spa e il numero dei dirigenti. 

«Le due società hanno insieme — fa notare Fanesi — otto dirigenti, così tanti non ne ha neppure il Comune». E difficilmente ci sarà posto per la figura del direttore generale come previsto dalla precedente Amministrazione. Mentre si riapre la discussione sulla fusione, Aset spa da subito dovrà fare i conti con i 2.700 cittadini passati, a seguito del referendum, sotto il Comune di Mondolfo. Anche se la legge regionale stabilisce che sia oggi la data per il passaggio delle competenze da Fano a Mondolfo, il servizio di igiene urbana e idrico continueranno ad essere assicurati da Aset spa fino a quando i sindaci dei due Comuni, Pietro Cavallo e Massimo Seri, non definiranno tempi e modi del trasferimento delle competenze.

Anna Marchetti