Dipendenti pubblici, ecco chi fa più assenze

La nostra inchiesta. Il caso della polizia locale

Un computer. Spesso gli abusi sessuali avvengono dopo 'approcci' on line

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Pesaro, 29 dicembre 2016 - Il posto fisso ha soprattutto un pregio: ci sei o non ci sei nessuno perde il sonno. Altrimenti sai i sonnambuli in giro. Infatti, guardando le percentuali di assenti che si sono avuti nel 2016 tra gli impiegati alle dipendenze del comune di Pesaro, Fano, Urbino e Provincia, ci si accorge di una simpatica consuetudine: mediatamente uno su tre o se va bene uno su quattro non lavora mai.

Poi ci sono punte anche di uno su due che non si fa vedere in ufficio, in particolare nei settori turismo e cultura durante i mesi di luglio e agosto. Spariscono tutti quando c’è più da impegnarsi per la presenza di turisti. Ma c’è un’attività che lascia a casa costantemente da un terzo ad un quarto della sua forza lavoro: la polizia municipale. Sia a Pesaro (ma è quella che si salva di più), Fano e Urbino, c’è un fuggi fuggi dalla divisa che può avere tanti motivi ma che di anno in anno trova sempre più seguito. Come se fosse una moda.

Le statistiche che pubblichiamo sono sicuramente genuine visto che vengono rese note per legge dalle stesse amministrazioni pubbliche. Prendiamo Pesaro, mese di maggio, ufficio turismo, dove lavorano 4 persone: 53,41 per cento di assenti. Ufficio viabilità, 4 persone: 51,14 per cento. Polizia municipale, 87 agenti: 25,45 per cento di assenti, ufficio personale con 13 addetti: 25,87 per cento, ufficio sport con 14 addetti: 25,45 per cento di assenti, ambito territoriale: 35,23 per cento. I più virtuosi all’ufficio stampa dove in 4 si sono assentati per il 2,27 per cento, che è una statistica da ditta privata. Ma anche negli altri mesi, come gennaio, marzo o aprile, alla viabilità è sempre assente 1 su 2, al turismo 1 su 3 non si vedono.

Nel Comune di Fano ci sono uffici affezionati alla sedia vuota. A maggio, nel gabinetto del sindaco si segnalava un 29,5 per cento di assenti su 24 addetti, Ai servizi sociali con 32 persone di organico, ne mancava il 27,31 per cento, ai servizi educativi il 26,9 per cento, alla polizia municipale il 25,95 per cento, ai servizi territoriali il 23,59 per cento. Ma se vogliamo vedere gennaio 2016, ai servizi interni con 37 dipendenti, il 28,23 è stato a casa, ai servizi sociali il 27,9, al gabinetto sindaco il 26,6, alla polizia municipale il 26,5 per cento. Prendiamo aprile: ai servizi educativi il 28,7 per cento, ai servizi sociali il 25,5, così come ai servizi territoriali o alla polizia municipale col 26,57. I virtuosi sono prevalentemente alla segreteria del sindaco con l’11,4 per cento.

Al Comune di Urbino, prendendo a riferimento il mese di maggio, vediamo che all’ufficio Unesco sono mancati il 32 per cento, alla polizia municipale (18 addetti) il 30,7 per cento non si è presentato, al settore edilizia il 26,5 per cento mentre il virtuosismo lo si trova all’ufficio tributi con una percentuale di assenza pari al 4,1 per cento. Anche con dati più recenti, non cambia il trend degli assenti a Urbino. Nel mese di ottobre 2016, alla polizia è mancato il 26 per cento del personale, all’ufficio economato il 27,3 per cento, ai lavori pubblici il 23,1 mentre i più presenti sono stati all’ufficio politiche educative col 7,9 per cento di assenti (sono 19 addetti) e all’ufficio tributi con l’8,2 per cento. Infine, alla Provincia all’ufficio gestione risorse umane e sviluppo organizzativo uno su tre non va mai. Ma il direttore dice: «Sono avanti con gli anni e con molti acciacchi».