Campegine (Reggio Emilia), 31 agosto 2016 - Neppure la minaccia di farsi trovare armato di bastone, all’interno del bar, ha scoraggiato i ladri. I gestori del bar L’Oasi, alla stazione di servizio lungo la strada provinciale 111 a Campegine, hanno ormai contato tredici intrusioni, quasi tutte con spaccata e relativi danni strutturali, negli ultimi anni. E almeno quattro sono i furti avvenuti quest’estate.
Un record in negativo per Wainer Monti e la moglie Mascia Cervi, i quali ormai non sanno più a quale santo votarsi affinché il loro locale pubblico possa essere lasciato in pace dai soliti ignoti. Poco dopo l’una dell’altra notte i malviventi sono tornati all’attacco: colpi violenti alla vetrata della porta, l’accesso al bar e poi via con un bottino in gran parte di tabacchi. Un cliché ormai rodato, che si ripete sempre più spesso.
Era capitato la notte del 22 agosto scorso. E altre tre volte in precedenza, nell’arco di appena due mesi. Il mese di agosto chiude davvero nel peggiore dei modi per i gestori de L’Oasi. Ancora migliaia di euro tra bottino e danni. E, nonostante l’allarme, il sistema fumogeno interno e l’arrivo dei carabinieri, anche stavolta i malviventi sono riusciti a fuggire.
Il sospetto è quello che possa trattarsi della stessa banda di ladri, che agisce ogni qualvolta i gestori tornano a rifornire il locale di confezioni di sigarette.
Sembra quasi una «sfida» attuata da balordi che sembrano sentirsi «intoccabili». «Quella è gente che in Italia, purtroppo, viene pure tutelata», commenta Monti. Il quale ha pensato più volte di mettersi a dormire nel bar, con tanto di bastone tra le mani. «Ma se poi faccio male a qualcuno, rischio pure di finire io in guai seri», riflette.