Quattromila candele in centro: sogno di una città senza barriere

Lo spettacolo ieri sera in centro. La mamma di un disabile: «Politici, fate un giro sulla sedia a rotelle»

Lo spettacolo delle candele ieri sera in centro (foto Artioli)

Lo spettacolo delle candele ieri sera in centro (foto Artioli)

Reggio Emilia, 6 dicembre 2015 - «LA LUCE vince il buio». Le parole di un ragazzo disabile aprono la seconda «Notte di Luce», dove si spengono tutte le luci artificiali in piazza Prampolini e piazza Fontanesi e si accendono le fiammelle, metaforicamente luci di speranze per l’inclusione, la differenza e la disabilità.

Una performance di accensione collettiva delle candele realizzata ieri pomeriggio in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità voluta dall’amministrazione comunale insieme alle Farmacie Comunali Riunite e a molte associazioni che operano sul territorio.

«GRAZIE ai cento volontari che hanno lavorato per questo progetto, che hanno acceso le quattromila candele che illuminano le due piazze principali della nostra città» dice dal palco Annalisa Rabitti, presidentessa Fcr.

«Grazie - continua - per testimoniare il lavoro che oltre duecento persone tra enti, associazioni di volontariato e persone, stanno portando aventi con l’obiettivo di avere una città senza barriere».

PRIMA di dare il comando per spegnere le luci della piazza il sindaco Luca Vecchi ricorda come il progetto per una città senza barriere sia partito un anno fa e molti cantieri (in piazza Prampolini e Caserma Zucchi) siano stati avviati «per rendere più scorrevole alcune zone della città».

Le luci nella piazza si spengono, le candele continuano a brillare, luci di speranze delle tante persone disabili che sono presenti. Se piazza Prampolini regala un colpo d’occhio suggestivo, piazza Fontanesi è bellissima («romantica» dicono alcuni passanti) e molto partecipata durante la lettura de «Il pulmino senza frak».

PER QUANTO riguarda il versante dei lavori, non tutti i cittadini la pensano allo stesso modo: «Noi siamo qui per l’atmosfera ma bisognerebbe che qualche politico si sedesse almeno per un giorno su una sedia a rotelle e provasse a girare la città: ci sono tante barriere - assicura Giovanna Brachetti (foto sopra) con il figlio ventottenne Matteo - ho visto qualche lavoro fatto in questa piazza circa un anno e mezzo fa, avevano messo della sabbia tra le fessure, ma poi l’acqua l’ha portata via. Da allora non mi sembra che siano stati fatti altri interventi. Questa piazza è la più problematica per girare con la carrozzina e anche i negozi del centro hanno tutti i gradini».