Volley Tricolore, interrotto il rapporto con lo schiacciatore De Paola

L'atleta non ha ancora recuperato dal problema alla caviglia. Il diesse Barbareschi: "Dispiace molto, per lui porte aperte"

Antonio De Paola, schiacciatore

Antonio De Paola, schiacciatore

Reggio Emilia, 20 settembre 2016 - Un addio che coglie di sorpresa quello arrivato oggi tra il Volley Tricolore e Antonio De Paola, a 20 giorni dall'inizio del campionato (start il 9 ottobre). La società e lo schiacciatore, arrivato in estate, hanno deciso di comune accordo di interrompere il contratto che li legava per la stagione 2016/17: l’atleta non ha ancora del tutto recuperato dall’infortunio alla caviglia occorsogli durante la scorsa stagione agonistica e ha espresso il desiderio di proseguire la riabilitazione vicino a casa. La società ha acconsentito a questa richiesta del giocatore, che era considerato uno degli atleti di punta del nuovo corso giallo-rosso.

Porte che però non si chiudono, come confermato dal direttore sportivo Giorgio Barbareschi. "Mi dispiace molto di essere arrivati a questa decisione – ha dichiarato il diesse -, ma credo che questa sia la soluzione migliore per tutti, nell'interesse sia del giocatore che del resto della squadra. Antonio era stato uno dei nostri obiettivi principali di questo volley mercato, lui sa che la società e tutto l'ambiente lo hanno fortemente voluto e che le porte per lui resteranno aperte. Il percorso di recupero da un infortunio è sempre molto complesso e parlando con il giocatore ho capito che quello di cui in questo momento ha bisogno è la tranquillità dell'ambiente familiare. Personalmente gli faccio un grande in bocca al lupo e mi auguro che le nostre strade si possano incontrare ancora”.

Lo stesso Antonio De Paola ha voluto commentare la vicenda. “Ringrazio la società, lo staff tecnico e tutti i miei compagni per queste prime settimane in cui ho fatto parte del gruppo. La scelta di Reggio era stata per me la migliore e il loro forte interessamento mi aveva reso molto felice. Dopo poco tempo però mi sono reso conto che quello di cui ho bisogno adesso è la tranquillità di poter lavorare a casa vicino alla mia famiglia, senza la pressione di dover rientrare il prima possibile in una squadra che mi aspetta per vedermi in campo. Quando mi sentirò completamente ristabilito e in grado di rientrare a Reggio saranno i primi a saperlo".