Rimini, Emmanuel: "Ero già morto, torno a vivere"

Parla il giovane accoltellato e investito davanti al supermarket

Emmanuel Nnumani (foto Migliorini)

Emmanuel Nnumani (foto Migliorini)

Rimini, 8 maggio 2017 - Sta decisamente meglio Emmanuel Nnumani. Risponde con puntualità alle domande, scherza e sorride. Soprattutto segue con impegno le terapie di riabilitazione. Lo conferma il direttore sanitario della clinica Sol et Salus, Pier Paolo Balli. In clinica abbiamo incontrato il 25enne richiedente asilo nigeriano aggredito da un riminese il 22 marzo davanti al supermercato A&O di viale Trieste. Emmanuel Nnumani era stato ricoverato in fin vita nel reparto Rianimazione dell’ospedale ‘Infermi’. Quella sera a Marina Centro il giovane venne prima accoltellato poi investito in auto da Valerio Amato, 29enne con gravi problemi mentali. L’immigrato è stato a lungo in coma. Dichiarato fuori pericolo due settimane dopo l’aggressione, è stato trasferito dagli ‘Infermi’ alla linica privata Sol et Salus l’11 aprile.

Cosa ricorda di quella sera in cui è stato aggredito?

«Nothing – Emmanuel alterna un inglese fluente a un poco di italiano –. Niente, so soltanto che ero morto. E che dopo mi sono ritrovato in coma».

Non ha ricordi diretti dell’aggressione?

«No, ho come un vuoto. Ma i miei amici che stanno nell’albergo dove alloggiavo anche io, e altre persone che mi seguono, mi hanno raccontato cosa è successo. E poi...»

E poi?

«Vuoi vedere le ferite?»

Sì certo.

Il giovane mostra la lunga cicatrice sulla gamba destra. Poi apre la camicia azzurra che indossa, e solleva la canottiera, mostrando i segni delle coltellate ricevute sotto l’ascella:

«Look here, guarda qui», sorride Emmanuel stringendo i profondi occhi neri, mentre mette allo scoperto quelle che sembrano - e in un certo senso sono - cicatrici di guerra.

Le ferite fanno male?

«Non molto. Comunque adesso sto meglio, faccio anche qualche passo senza carrozzina».

«Il ragazzo ha riportato la frattura di tibia e perone – spiega Loris Bianchi, medico fisiatra del Sol et Salus, insieme alla dottoressa Maria Grazia Zangoli responsabile della riabiliatazione di Emmanuel –, è stato operato, ha un chiodo e due viti. Anche la deglutizione migliora: prima mangiava solo frullati, ora la dieta prevede cibi morbidi». «Abbiamo chiesto una rivalutazione al reparto Ortopedia degli ‘Infermi’», aggiunge Balli. «Emmanuel collabora, dà risposte agli stimoli e alle terapie cui viene sottoposto», conclude la dottoressa Zangoli.