Anziana lascia tutto alla Diocesi: parroco a processo

Il 90enne sacerdote rinviato a giudizio con l’accusa di circonvezione d’incapace: avrebbe convinto la donna, morta due anni fa, a stilare un testamento in favore della Chiesa

Il processo contro il sacerdote si aprirà il prossimo 15 settembre

Il processo contro il sacerdote si aprirà il prossimo 15 settembre

Rimini, 4 febbraio 2015 - Avrebbe convinto un’anziana e benestante signora a stilare un testamento in favore della Diocesi di Rimini. Per questo motivo un sacerdote 90enne è finito a processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Difeso dall’avvocato Piero Venturi, l’anziano prete è comparso davanti al giudice per le udienze preliminari di Rimini che ha deciso per il rinvio a giudizio. Il processo è stato fissato il 15 settembre.

Parte civile la sorella dell’anziana signora deceduta, a quasi 101 anni, il 5 gennaio del 2013. Il testamento impugnato risale al dicembre del 2006, quando la donna aveva compilato e firmato di suo pugno il documento col quale lasciava alla diocesi una villa e 3 appartamenti in zone di pregio e dal valore di qualche milione. Durante le indagini è emerso che il sacerdote faceva regolare visita all’anziana per somministrarle la comunione e che aveva raccolto la volontà della donna di lasciare tutto alla Chiesa, escludendo dall’eredità la sorella. Alcuni testimoni, tra cui la badante e un vicino di casa, infatti, hanno raccontato di aver visto e sentito le due anziane litigare spesso.

Prima di procedere con la volontà della parrocchiana, il sacerdote aveva però chiesto il parere di un medico, un neuropsichiatra e medico legale, che aveva compilato una relazione sullo stato mentale dell’anziana, giudicandola nel possesso delle facoltà mentali, nonostante l’età.

Nel 2013, la donna muore a quasi 101 anni, la sorella scoprendo di essere stata diseredata, denuncia il parroco. In seguito alle indagini si è così scoperto che già nel 2007 l’Ausl di Rimini aveva certificato che l’anziana possidente soffriva da almeno 10 anni di demenza senile. Giudizio confermato dal perito incaricato dalla Procura.