Esuberi Fedrigoni, mentre continua la mobilitazione dei sindaci sul territorio la questione torna in consiglio regionale dove l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi rivela: "Il presidente Acquaroli, in via informale, è in contatto con il Mimit per eventuali interessamenti da parte del Poligrafico dello Stato nei confronti della Giano srl", azienda che il Gruppo Fedrigoni vorrebbe chiudere al 31 dicembre prossimo, licenziando 195 dipendenti. Ieri in consiglio regionale sono state discusse sul tema cinque mozioni e due interrogazioni, poi trasformate in una risoluzione approvata all’unanimità. Si tratta di un atto di indirizzo "per il rilancio produttivo ed occupazionale della carta di Fabriano e in difesa del distretto industriale fabrianese". La risoluzione recepisce una mozione presentata in aula dai capigruppo e dai consiglieri di maggioranza, primo firmatario Marco Ausili (FdI), e le proposte di mozione all’ordine del giorno a firma del presidente Dino Latini, del gruppo Pd e del Movimento 5 Stelle. Il documento impegna "la Giunta regionale a proseguire il confronto e la concertazione sulla vertenza, chiedendo anche alla proprietà "di procrastinare le decisioni e sospendere le procedure di licenziamento in vista degli esiti del tavolo di lavoro con il Governo", convocato dal Ministero delle imprese e del made in Italy per il 4 novembre. Nella risoluzione anche l’impegno di chiedere al Governo e al Mimit di salvaguardare gli stabilimenti fabrianesi "tramite l’interessamento di nuovi acquirenti, a partire dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (come proposto da subito dal consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo e dai sindacati, ndr) e il coinvolgimento della Banca d’Italia", e di "supportare il tessuto produttivo del comprensorio, già colpito da crisi". Il sindaco di Cerreto d’Esi David Grillini lunedì ha incontrato una delegazione di lavoratori, composta da rsu e operai della Giano srl. "E’ stata un’occasione – commenta Grillini - oltre che per mettere in fila la cronistoria delle vicende degli ultimi due anni, per capire lo stato dei fatti e le date dei prossimi incontri in previsione, come quello di giovedì (domani, ndr). La sensazione che si percepisce è che l’operazione sia più finanziaria che industriale e le rappresentanze hanno manifestato tutta la loro perplessità e preoccupazione, per una situazione che non promette nulla di buono e che non coinvolge 195 persone ma il futuro di 195 famiglie che verrebbe fortemente compromesso. Come amministrazione siamo molto preoccupati".
Sara Ferreri