L’aiuto degli psicologi e le ferite sempre aperte del terremoto

Domenica ricorrerà l’anniversario del sisma che sconvolse la nostra regione, lasciando dietro di sé macerie e ferite che dopo cinque anni stentano ancora a rimarginarsi. I marchigiani continuano a non vedere la luce in fondo al tunnel: dopo cinque anni hanno perso le speranze di tornare alla normalità, soprattutto se si considerano i successivi disagi inflitti dal covid. Oltre al trauma dell’evento sismico, dopo i lutti e le sofferenze, tutti i terremotati si ritrovano ancora a fare i conti con avvilimento e desolazione. Le sensazioni che accomunano i terremotati, ovvero disagio e isolamento, potrebbero essere agevolate dalla ricostruzione, i cui risultati non sono ancora tangibili. Ma l’Ordine degli Psicologi in questi anni non è rimasto indifferente, operando concretamente fin dai primi giorni dell’evento con interventi concreti proprio nelle aree dell’epicentro del terremoto e continuando a portare il proprio supporto a distanza di tempo dall’evento traumatico. Come Ordine degli Psicologi sono state realizzate molte iniziative nelle scuole del cratere e non è mancato il supporto anche nei confronti dei professionisti operanti in quelle zone. Subito dopo il sisma 2016, l’Ordine ha creato un gruppo di lavoro sulla Psicologia dell’emergenza. Ad oggi proseguono le attività di assistenza psicologica in loco allo scopo di essere fisicamente accanto alle persone più fragili del cratere. Ora non cesserà quindi il coordinamento delle attività di sostegno d’emergenza. A distanza di così tanto tempo prevalgono ancora le sensazioni di impotenza e solitudine, che sfociano in una sorta di abbandono legato alla mancata ricostruzione, per questo come marchigiani e come psicologi ci auguriamo che una volta lasciata alle spalle l’emergenza della pandemia, si possano davvero unire le forze per lavorare alacremente alla ricostruzione. La Regione Marche all’inizio di questo mese ha fatto sapere che nel pacchetto sisma per ricostruire le aree colpite dal sisma del 2009 e del 2016 da 1,78 miliardi ci sono 100 milioni di euro per liberare il cratere marchigiano dall’isolamento infrastrutturale. Una luce in fondo al tunnel che speriamo possa presto tradursi in realtà.

Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche