Mattarella a Loreto, il presidente accende la Lampada della Pace tra gli applausi

Campane a festa, 400 in piazza. Ceriscioli: "Segno della sua vicinanza". Serrati controlli anti-Covid, cancellato il sorvolo degli aerei dell'Aeronautica

Il rito (Foto Francesco Ammendola - Ufficio Stampa Presidenza della Repubblica)

Il rito (Foto Francesco Ammendola - Ufficio Stampa Presidenza della Repubblica)

Ancona, 8 settembre 2020 - Il rito si compie, la piazza applaude. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto), accende la Lampada della Pace (video), che nell'anno del Giubileo Lauretano simboleggia una preghiera non solo per l'Italia, ma per tutta l'umanità. Il Capo dello Stato arriva in piazza della Madonna a Loreto attorno alle 11.30, accompagnato dalla figlia Laura. Poi partecipa alla solenne celebrazione eucaristica in basilica presieduta da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, e monsignor Fabio dal Cin. Oggi, 8 settembre, è la festa della Natività e Loreto, come ogni anno, affida a una personalità la rituale accensione della Lampada della Pace.

Il gesto simbolico del presidente va in scena a messa terminata, all'interno del santuario, davanti a 250 persone. Tra i presenti oltre al sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, quello del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, rappresentanti dell'aeronautica civile e militare. I 400 fedeli che seguono il rito fuori battono le mani, poi le campane suonano a festa. A seguire, niente sorvolo degli aerei dell'Aeronautica per evitare assembramenti. Serrati i controlli anti Covid all'ingresso della piazza.

Ceriscioli: "Segno della sua vicinanza"

“La presenza del Capo dello Stato è il segno della sua vicinanza consapevole di tutto quello che abbiamo vissuto, dato che siamo tra le regioni più colpite dalla pandemia”: lo dichiara all'Ansa il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli.

“L'accensione della lampada votiva al santuario di Loreto - aggiunge il governatore - è sempre un momento particolare per le Marche, è la tradizione che vuole affidarsi alla Madonna per tutto quello che ci aspetta da qui in avanti e dopo quello che è successo in questo anno assume ancora più valore”. “Nei marchigiani - dice ancora Ceriscioli – è forte la voglia di riscatto dopo mesi molto complicati, affidandosi così alla Madonna, ma anche ai contributi che arriveranno dallo Stato per il nostro Paese e per la nostra regione”.

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Dal Cin: "I politici siano leali servitori della pace vera"

"A Papa Francesco giunga il nostro grato pensiero per la benevolenza con la quale ha voluto prorogare il Giubileo Lauretano di un anno e anche per la nuova enciclica 'Fratelli Tutti', che firmerà il prossimo 3 ottobre ad Assisi: accogliamola con animo aperto per affrontare questo tempo difficile". E' uno dei passaggi dell'intervento di Fabio Dal Cin, arcivescovo delegato pontificio di Loreto, che ha preceduto la celebrazione della Santa Messa in basilica. "L'enciclica servirà - aggiunge l'arcivescovo – ad affrontare questo tempo difficile nello spirito della fraternità e dell'amicizia sociale".

A "tutti i politici, gli amministratori, i governanti", l'alto prelato chiede di essere "leali, promotori e i primi servitori della pace vera, che ha come fondamento la giustizia sociale, la dignità e i diritti di ogni persona e di salvaguardia del creato".

Il rito

"L’accensione è un rito che si rinnova da 22 anni come espressione della preghiera per l’Italia, ma in quest’anno giubilare il rito si estende a tutta l’umanità, non sarà solo preghiera per l’Italia ma per tutta l’umanità che nella Santa Casa trova quasi l’icona di se stessa, l’icona di una grande famiglia di popoli. Quella lampada sarà posta nel punto più sacro della Santa Casa, sopra l’altare e di fronte all’immagine della Vergine, come a esprimere tutta la preghiera di questo Giubileo che è stato prorogato di altri dodici mesi per benevolenza del Santo Padre, una preghiera corale di tutti i credenti per i Capi di Stato, dei popoli e delle nazioni, per tutti i governanti, i politici, perché siano loro i primi servitori della pace e i leali promotori della concordia e della fratellanza universale. Questo è il significato che assume in modo particolare quest’anno il gesto che compierà il Presidente a nome di tutti noi", spiega monsignor Dal Cin.