Pesci tropicali verso il nostro mare "Colpa delle emissioni di gas serra"

Lo studio del dottor Ernesto Azzurro del Cnr di Ancona: "Dal Mar Rosso arrivano specie mai viste"

Migration

di Ilaria Traditi

Dottor Azzurro, quali conseguenze sta portando il cambiamento climatico in tema di biodiversità e migrazioni marine?

"Le nostre ultime ricerche hanno messo in luce come l’introduzione di nuove specie aliene nel Mar Mediterraneo sia un processo che sia andato progressivamente crescendo di importanza negli ultimi 130 anni. Si stima che il Mediterraneo abbia ricevuto ad oggi oltre 1000 specie esotiche e solo per le specie ittiche possiamo elencare almeno 200 nuovi pesci osservati nel nostro mare. Queste specie, ed in particolare quelle entrate dal canale di Suez, riescono oggi ad insediarsi con più facilità e ad espandersi più rapidamente in un Mediterraneo sempre più caldo ed ospitale a questi invasori tropicali. E’ questa una delle tante conseguenze delle emissioni di gas serra e del surriscaldamento globale. Lo studio, uscito in questi giorni, attraverso dei modelli che combinano i dati climatici e dati di presenza delle nuove specie mette in luce come il fenomeno possa estendersi dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico. Alcune specie del Mar Rosso come il pesce palla maculato, il pesce flauto e la sardina di Golani sono state già segnalate in prossimità dello stretto di Gibilterra. Le conseguenze di queste migrazioni sono difficilmente prevedibili"

Perchè ciò accade?

"Possiamo dire che il riscaldamento globale sta progressivamente indebolendo le barriere climatiche che sino ad oggi avevano limitato l’ espansione geografica di queste specie tropicali. Quindi le specie entrano dal Mar Rosso grazie a questo grande corridoio artificiale chiamato Canale di Suez, e poi si trovano sempre più a loro agio in un Mediterraneo che risulta sempre più caldo e salato. In totale il numero delle specie aliene che sono riuscite ad insediarsi xcon popolazioni stabili supera le 700 e tra queste possiamo elencare circa 100 specie di pesci. Questi numeri continuano a crescere senza segni di saturazione. Alcune aree dell’Oceano Atlantico sono già climaticamente ospitali per queste specie, dobbiamo ad ogni modo considerare altri fattori che possono influire nella dinamica delle invasioni, ad esempio le complesse interazioni tra queste specie e la fauna locale".

Come fare per arginare il fenomeno?

"Soluzioni radicali e definitive purtroppo non ce ne sono e l’irreversibilità di questi cambiamenti degli ecosistemi marini ribadisce la necessità di accelerare l’attuazione di politiche climatiche stringenti, come concordato alla scorsa COP 26 e come sostenuto dalla comunità scientifica internazionale. Alcune azioni che stiamo portando avanti insieme al CNR IRBIM e altri istituti di ricerca Mediterranei coinvolgono i pescatori locali nella segnalazione delle catture o avvistamenti di nuove specie. Alcune di queste specie possono essere destinate al consumo umano, ci sono quindi motivate ragioni per promuovere l’utilizzo alimentare di queste nuove risorse del mare. In molti paesi del mediterraneo orientale, dalla Grecia al Libano alla Turchia, le specie invasive possono rappresentare sino all’80% delle catture. Nei mercati del pesce di questi paesi trveremo quindi specie tropicali come i pesci scorpione, i pesci coniglio, le triglie del mar rosso e cosi via.. Significativo il caso della Tunisia, dove una specie granchio proveniente dal Mar Rosso (Portunus segnis), ha inizialmente messo in ginocchio la pesca artigianale per diventare oggi un vero proprio business. A questi si aggiungono il pesce coniglio e il pesce flauto, già commercializzati in Grecia, Turchia, Egitto e sempre più vicini alle nostre coste".

Il Mar Adriatico in che modo è interessato da questo fenomeno di colonizzazione? Abbiamo specie aliene anche da noi?

"Si abbiamo molte specie aliene anche nel mare Adriatico, pensiamo alla noce di mare, alla Rapana venosa o a molte specie di alghe. Se parliamo di pesci dobbiamo tuttavia distinguere tra le coste occidentali e orientali dell’Adriatico, ma anche tra sud e nord. Le nostre coste sono piuttosto al riparo dalle invasioni di pesci tropicali. Per queste specie, le coste adriatiche del medio ed alto Adriatico sono ancora piuttosto inospitali. La situazione cambia invece in puglia e lungo le coste albanesi, croate, slovene e montenegrine. Nella sponda orientale dell’ Adriatico ci sono stati diversi avvistamenti negli ultimi anni".