RAIMONDO MONTESI
Cronaca

"Vi racconto la canzone napoletana"

Anteprima alla Mole di Ancona per l’UlisseFest con lo scrittore Maurizio de Giovanni: ecco l’intervista

Anteprima alla Mole di Ancona per l’UlisseFest con lo scrittore Maurizio de Giovanni: ecco l’intervista

Anteprima alla Mole di Ancona per l’UlisseFest con lo scrittore Maurizio de Giovanni: ecco l’intervista

Un’anteprima d’eccezione per "UlisseFest – La festa del viaggio" di Lonely Planet, in programma dal 4 al 6 luglio ad Ancona. Domani (ore 21, ingresso 10 euro) nell’auditorium della Mole Vanvitelliana va in scena "Passione", spettacolo con cui lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni ripercorre la storia della canzone napoletana, le vite dei suoi autori, i sentimenti che hanno nutrito la poetica e che, intrecciandosi con le note, hanno dato vita a melodie entrate nel cuore delle persone. E’ un omaggio alla Napoli creativa, malinconica e orgogliosa, che attraverso la musica ha saputo raccontarsi al mondo con autenticità e bellezza. Sarà un flusso narrativo capace di emozionare e far riflettere, arricchito dalle note di Marco Zurzolo, Umberto Lepore e Carlo Fimiani, e illuminato dalla voce di Marianita Carfora.

De Giovanni, come si sviluppa il suo racconto?

"Io ripercorro la vita di alcuni autori dell’epoca della canzone napoletana classica raccontando come i testi di quel periodo erano poesie, sentimenti. Non erano scritti per la canzone, ma per dire qualcosa a qualcuno, come accade sempre con la poesia. Era un’altra epoca, un altro mondo, un altro modo di immaginare la musica".

Oggi tutto è diverso?

"Oggi prima si fanno le musiche e poi si scrivono i testi, o comunque i testi si scrivono per la canzone. All’epoca c’erano i poeti, non i parolieri. C’è una differenza non solo metodologica, ma anche tematica".

Un racconto fatto di ‘persone’, innanzitutto?

"Di grandissimi artisti e meravigliosi poeti che hanno vissuto vite molto particolari. Come Vincenzo Russo, Libero Bovio, Salvatore Di Giacomo, Rocco Galdieri... Questo modo di raccontare fa entrare di più chi ascolta nel merito della canzone, fa capire di più della canzone".

E poi c’è la musica.

"Beh, ho la fortuna di essere accompagnato da grandi musicisti e da una cantante favolosa". Non tutti sanno che la canzone napoletana è la madre della canzone italiana...

"La canzone napoletana classica è stata per un secolo la canzone italiana nel mondo, e ancora lo è. I più grandi tenori hanno in repertorio canzoni napoletane, canzoni che continuano a essere eseguite negli Stati Uniti, in America latina, in Russia, riempiendo i teatri, le arene. La canzone napoletana è tutt’altro che morta, ed è giusto che in Italia la si recuperi e la si ascolti secondo quelli che sono i suoi veri significati. Per questo è giusto raccontarle, spiegarle".

Le è piaciuto il film ‘Passione’, in cui Turturro raccontava Napoli soprattutto attraverso le sue canzoni?

"Lui le ha proposte in forma spettacolare. Io invece ne racconto il significato. E’ una cosa diversa.

Raimondo Montesi