GIUSEPPE POLI
Sport

Ancona: Co.mo. Group pronto a investire nel calcio e nel lifestyle

Il Co.mo. Group potrebbe acquistare l'Ancona, con investimenti nel calcio e nel lifestyle. Decisione attesa mercoledì.

Il sindaco Daniele Silvetti non ha chiuso la porta a nessuno

Il sindaco Daniele Silvetti non ha chiuso la porta a nessuno

Le strade dell’Ancona sembrano incrociarsi nuovamente con l’Oriente e, coincidenza incredibile, decisivo potrebbe essere ancora il 4 giugno. Giorno infausto, lo scorso anno, con il mancato pagamento degli stipendi da parte di Tony Tiong che di fatto sancì il fallimento sportivo della precedente Ancona. Giorno che invece potrebbe essere propizio, mercoledì prossimo, quando a Roma il procuratore del Como Group, azienda internazionale del settore lifestyle, incontrerà il presidente Massimiliano Polci e il segretario Andrea Manciola per avanzare una seria proposta di acquisto. "Adesso sanno che c’è un gruppo pronto a rilevare l’Ancona", parole del sindaco Daniele Silvetti subito dopo in confronto di venerdì scorso con Polci e Manciola. Non solo un gruppo pronto a fare investimenti su Ancona, dunque, ma anche a investire sulla prima squadra di calcio. D’altra parte il Co.mo. Group non è nuovo a investimenti in ambito sportivo, visti quelli effettuati nel mondo del tennis ma anche della Formula Uno. Il primo contatto tra Daniele Silvetti e lo studio legale che rappresenta il gruppo internazionale risale allo scorso 23 aprile, il Resto del Carlino lo raccontava già e per primo sul quotidiano del 24 aprile. Un secondo incontro c’era stato verso la metà del mese di maggio. Nel frattempo emissari del gruppo sono stati ad Ancona per conoscere la città, vedere gli impianti sportivi di cui è dotata e altro. Perché l’investimento potrebbe riguardare lo sport, certamente, ma anche il settore lifestyle, appunto il core business dell’azienda basata a Singapore e di proprietà della fondatrice Christina Ong. Ong come Tiong, insomma, scherzi del destino.

Però Co.mo. Group è una realtà presente in quindici diversi Paesi e ben radicata in Europa e, soprattutto, sembra pronta a orientare i propri investimenti anche in direzione del capoluogo. Un gruppo con una rilevanza di cui non potrà non tenere conto il presidente Polci, che dopo l’incontro di ieri, tramite il segretario Manciola, s’è detto disposto anche a fare un passo indietro, oppure di lato, se, come appare evidente, l’interlocutore asiatico vorrà prendere saldamente in mano il controllo dell’Ancona. Ecco, dunque, che quella che fino a pochi giorni fa era la strada principale di Polci, cioè cedere l’Ancona a una cordata con Alessandro Di Paolo e Roberto Felleca, con quest’ultimo poi sceso nella scala del gradimento perché, vista anche la sua esperienza in campo calcistico, avrebbe voluto decidere tutto lui, ma anche con altri imprenditori locali, oggi non sembra più la via maestra. D’altra parte Silvetti su queste colonne giovedì scorso, dopo il comunicato della Curva Nord e gli striscioni esposti in città, l’aveva detto chiaro: "Adesso la città chiede un passaggio ulteriore che consenta all’Ancona di puntare al salto di categoria. Abbiamo bisogno di imprenditori che diano stabilità al calcio anconetano. Altre possibilità mi lasciano freddo e preoccupato". Chiaro il riferimento al fatto che la sua, di alternativa, invece gli piace eccome, il sindaco l’ha confermato anche venerdì: "Certo che spingo in questa direzione". L’ultima parola, ora, spetta a Polci e Manciola, che mercoledì conosceranno i dettagli di questa palese manifestazione d’interesse. E a quel punto dovranno decidere: non ci saranno più proroghe, come ha ricordato ancora Silvetti, visti i tempi per l’iscrizione al campionato, con staff manageriale e tecnico da definire e squadra da ricostruire.

Giuseppe Poli

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