Assalto alle farmacie che fanno i tamponi I no vax prenotano il test ogni due giorni

Centinaia in coda mattina e sera alla Calandra di via Regia, attrezzata con la tensostruttura nel cortile. Più esami alla Croce Verde

Migration

Con l’inizio della nuova fase del green pass, senza il quale non si lavora né si riscuote lo stipendio, le farmacie che fanno i tamponi sono state prese d’assalto da chi, per varie ragioni, non si è ancora vaccinato contro il Covid. In particolare la Farmacia Calandra di via Regia, che fa pagare poco il test. Giovedì c’è stata una fila ininterrotta di persone in attesa dalle 8,30 e fino alle 20,30. Ma anche ieri c’è stata ressa.

Stamani chi era senza green pass o tampone non sarebbe entrato al lavoro. Questa la ragione delle resse in farmacia. Il tampone antigenico rapido costa 15 euro che scendono a 8 se si ha un’età fra i 12 e i 18 anni: non sono cifre elevatissime, ma un lavoratore dipendente no vax può andare avanti pagando una dozzina di tamponi al mese? "Non ci siamo praticamente mai fermati – racconta il dottor Giovanni Bergamini – processando tamponi ad orario continuato e sono convinto che se avessimo aperto H24, avremmo dovuto continuare. Alla luce delle tantissime richieste ricevute abbiamo preferito non dare appuntamenti e ci siamo affidati al buon senso delle persone. Non di rado è accaduto che venisse ceduto il posto in fila a chi aveva più premura degli altri". Quello che sorprende è il numero di non vaccinati, in età lavorativa, che si è rivolto alla farmacia; non vaccinati che sono disposti a pagare 45 euro alla settimana (circa 200 al mese).

"Avevamo studiato – precisa ancora Bergamini – una sorta di abbonamento proprio per calmierare il prezzo, nello specifico 5 tamponi a 50 euro anziché 75, ma siamo stati bloccati e quindi non possiamo far altro che applicare i prezzi standard previsti. La platea di coloro che si sono presentati per il tampone è molto variegata. Dagli anziani ai giovani e conversando con loro in diversi hanno ammesso di essere stati costretti a fare il tampone proprio per potersi recare al posto di lavoro".

"Il boom è iniziato giovedì, quando abbiamo raggiunto quota 300 tamponi in un giorno — conclude Giovanni Bergamini –nella sola mattinata di venerdì eravamo già a 100. Il problema maggiore è che non riusciamo a soddisfare tutte le richieste, questo ci dispiace molto. Il salto rispetto a qualche giorno fa è evidente, quando si oscillava tra i 50 e gli 80, a seconda dei giorni. Credo che la situazione non possa reggere a lungo, così è insostenibile”. Comunque, a differenza di qualche altra farmacia, la Calandra non fa i vaccini. Impennata di tamponi anche alla Croce Verde. “Siamo passati da 15 tamponi al giorno, soprattutto nei weekend — spiega la presidente Carla Vivoli — a almeno 30. Questo già da giovedì. E sinceramente non me lo aspettavo. Noto in particolare, per chi ha esigenze lavorative, che chi lo fa, prenota già il successivo, che cade dopo due giorni. Al servizio, che viene fatto nel pallone davanti la sede, si accede su prenotazione: vogliamo evitare il più possibile assembramenti di fronte all’ingresso. Per noi questo è un servizio e non un guadagno. Perché impegniamo molte persone per portarlo avanti. E i prezzi sono quelli calmierati”. Nessun tampone alla farmacia Canali. “Facciamo i vaccini — afferma Massimo Canali — e per ora siamo arrivati a quota 55, da quando ci è stata data questa possibilità. Credo che proseguiremo fino al 31 dicembre, ma le cose possono cambiare velocemente. Credevamo che i numeri sarebbero stati più alti, però siamo contenti di come sta andando. Vengono soprattutto persone che avrebbero avuto delle difficoltà a recarsi agli hub, quindi per un motivo di comodità. Ma da quando è iniziata la somministrazione delle terze dosi, siamo partiti anche con quelle”.

Alice Gugliantini

Sergio Iacopetti