Roma, 5 dicembre 2022 - Le misure in manovra su contanti e Pos vanno in direzione contraria alla modernizzazione del Paese, che è strettamente connessa con la riduzione dell'evazione fiscale. Lo dice Bankitalia per bocca di Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica di Via Nazionale, in audizione oggi sulla legge finaziaria. Una bocciatura che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari sminuisce. "Che la manovra non piaccia a sindacati, Confindustria, Bankitalia, è un buon segno: vuol dire che non pende da nessuna parte - commenta - Penso che sia normale che ognuno dica gli aspetti che lo deludono".
Per Fazzolari le conclusioni di Palazzo Koch sono parziali, ancorché "legittime". "Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante", spiega. Per il senatore di Fratelli d'Italia la Banca centrale europea la penserebbe diversamente. La Bce - continua Fazzolari - "ribadisce che la banconota è l'unica moneta a corso legale e che gli Stati membri non possono limitarne l'utilizzo a favore di una moneta privata".
Fonti di governo correggono il tiro
Le esternazioni di Fazzolari hanno sollevato un polverone fra le opposizioni. In serata fonti di governo sono costretti a precisare che il sottosegretario "non ha mai messo in discussione l'autonomia di Bankitalia. Anzi, ribadisce il pieno apprezzamento per l'operato di via Nazionale". In audizione sulla manovra sono state espresse "posizioni legittime". È "legittima la visione a sostegno dell'utilizzo della moneta elettronica, che è moneta privata. Con la stessa legittimità altri - tra cui la Bce - sottolineano l'esigenza di non escludere dal circuito il denaro contante, che è l'unica moneta a corso legale".
Cosa dice Bankitalia
"Le norme in materia di pagamenti in contante e l'introduzione di misure che riducono gli oneri tributari per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione che anima il Pnrr e con l'esigenza di ridurre l'evasione fiscale", ha spiegato il dirigente di Bankitalia in audizione oggi in Commissione Bilancio. Balassone ha ricordato che "il tetto sul contante rappresenta un ostacolo per la criminalità e l'evasione. Degli studi degli ultimi anni suggeriscono che soglie più alte favoriscono l'economia sommersa. C'è inoltre evidenza che l'uso dei pagamenti elettronici, grazie al loro tracciamento, riduce l'evasione fiscale".
Cosa prevede la manovra
La manovra del governo Meloni prevede, invece, l'innalzamento a partire dal 1 gennaio 2023 da mille a cinquemila euro del limite per l'utilizzo del contante nei pagamenti. Elimina poi le sanzioni a carico dei commercianti che non garantiscono i pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Ieri Giorgia Meloni ha aperto alla possibilità di rivedere la soglia per l'obbligo del Pos. "È indicativa, può essere anche più bassa", ha detto la premier. Al momento non è invece in discussione il tetto al cash.
Quanto costa il Pos e quali sono le commissioni sui pagamenti