Caro-bollette, la casa non aiuta. Il 70% degli immobili ha alti consumi

La carta di identità energetica del patrimonio lombardo: ancora pochi gli edifici in classe A. Ma negli ultimi cinque anni è cresciuta sensibilimente la domanda di soluzioni ad elevata efficienza

Milano - Il 70% degli immobili in Lombardia ha ancora una classe energetica "non efficiente". Sono edifici in classe E o inferiori, consumano molto in termini di corrente e gas e hanno un valore al metro quadrato inferiore del 30% rispetto a quelli con "elevata efficienza energetica" (in classe A o superiori) dotati di sistemi di energia alternativa (il gas non è più previsto) e “cappotti“ per isolare gli ambienti interni da caldo e freddo. Una voce di risparmio non indifferente dopo mesi di caro-bollette.

La Lombardia sta comunque meglio del resto del Paese, dove la media di immobili a bassa efficienza energetica arriva al 76% dell’offerta del mattone. A rilevarlo è l’analisi di Immobiliare.it Insights, l’unità specializzata in studi di mercato di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, che ha censito la carta di identità energetica nel secondo trimestre dell’anno rispetto a cinque anni fa. Nella regione "la percentuale di immobili a bassa efficienza energetica è in diminuzione del 7% rispetto a cinque anni fa – sottolinea Carlo Giordano , board member di Immobiliare.it –. In accordo con il trend italiano c’è una presenza sul mercato di immobili a media efficienza (dalla classe B alla D) diminuita del 40% rispetto al 2017, segno che molte abitazioni o sono state riqualificate guadagnando lo status di “green” o sono uscite dal mercato perché molto appetibili dagli acquirenti per il buon rapporto qualità/prezzo.

L’elevata efficienza, invece, è l’unica a mostrare un’offerta di segno positivo, con una percentuale decisamente rilevante che supera il 40%, frutto probabilmente dei diversi progetti di edilizia sostenibile sviluppati sul territorio". Il quadro trova conferma in quasi tutte le province. "Tranne alcune eccezioni, tutti i territori mostrano percentuali in forte crescita negli ultimi cinque anni per quanto riguarda le classi energetiche più alte – osserva Giordano –. In alcuni casi, come a Mantova, Pavia, Brescia, ci sono aumenti di oltre il doppio. Gli immobili di media efficienza sono in diminuzione in maniera abbastanza omogenea. Viene automatico concludere che in Lombardia i bonus stanziati negli ultimi anni dal Governo a favore della riqualificazione energetica degli edifici abbiano avuto un discreto successo, favorito indubbiamente da un’ampia disponibilità di capitale da investire".

Dal certificato energetico dipende gran parte del valore. Il prezzo medio al metro quadro medio di un immobile ad alta efficienza energetica è "elevato: 2.900 euro, il 17% in più rispetto alla media efficienza e oltre il 30% rispetto agli edifici fortemente energivori", sottolinea Giordano. Un dato fortemente condizionato al ribasso dal "caso di Milano dove un mercato immobiliare assolutamente frenetico ha portato a una sensibile riduzione della forbice del prezzo, con la bassa efficienza che costa “solo” il 9% in meno al metro quadro rispetto all’elevata (3.600 euro al metro quadro contro 3.300)". In tutte le altre province, invece, la differenza di prezzi (e di valori) parte dal 40% e arriva in Valtellina a superare il 50%.