Caso Scanzi, la Procura apre un fascicolo conoscitivo. Asl: "Seguita procedura corretta"

E' un modello senza ipotesi di reato né indagati. Punta a ricostruisce la vicenda della somministrazione di AstraZeneca al giornalista come riserva. Lui: "Tutto dentro le regole"

scanzi

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Arezzo, 22 marzo 2021 - La vicenda Scanzi, la vaccinazione con AstraZeneca del giornalista aretino che aveva chiesto al proprio medico di essere inserito in una lista di riserva per eventuali somministrazioni ove il prodotto dovesse andare sprecato per rinunce nel corso della giornata, non è solo il fatto del giorno da un punto di vista mediatico e di commenti. Ha mosso il primo passo anche sul piano giudiziario.

La Procura di Arezzo ha infatti deciso di aprire un fascicolo conoscitivo sulla vicenda. E' il classico  modello 45, cioè quello che viene aperto senza ipotesi di reato né indagati.

In pratica la Procura punta a chiarire come sono andate le cose e se ci siano responsabilità di interesse penale in qualunque direzione. Ha dato mandato a polizia e carabinieri della Procura di procurarsi il materiale necessario per una valutazione.

Intanto Scanzi, che via Facebook ha di nuovo spiegato di essersi mosso perfettamente all'interno delle regole,  può togliersi la soddisfazione di aver fatto scuola, o meglio, come aveva commentato in queste ore, di aver aperto una porta a tanti altri potenziali vaccinati.

Sono già 3800 le domande di richiesta di inserimento nella riserva, quindi la classica panchina dalla quale venire chiamati nel caso in cui la sera dovessero avanzare delle dosi residue di AstraZeneca, opzione adottata dalla Asl Sud Est sabato e che potrebbe presto essere adottata anche dalla Regione.

Intanto dalla Asl filtra, assicura la Asnkronos, che la procedura seguita è stata del tutto corretta. "Nessuna irregolarità" nel caso di Andrea Scanzi, a cui è stata somministrata venerdì pomeriggio, 19 marzo, una dose del vaccino AstraZeneca al Centro Affari (nel primo giorno dopo la ripresa delle vaccinazioni seguite allo stop). Scanzi ha potuto essere vaccinato, spiegano all'Adnkronos fonti della Asl Toscana Sud Est, perchè era stato inserito nella cosiddetta 'lista dei panchinari', cioè in un elenco delle persone che l'azienda sanitaria, in caso di disdette degli aventi diritto, contatta per inoculare le dosi rimaste inutilizzate alla fine giornate ed evitare così che vengano gettate via.

La Asl Toscana Sud Est, come apprende l'Adnkronos, ha svolto una verifica interna sull vicenda che ha sollevato molte polemiche, a partire dai social, ed ha concluso che "tutta la procedura si è svolta correttamente". La verifica è stata fatta dalla direzione generale dell'Azienda sanitaria, guidata da Antonio D'Urso, d'intesa con Evaristo Giglio, il direttore del distretto sanitario di Arezzo e responsabile del centro vaccinale dove Scanzi si è recato.

Il modulo per iscriversi nella lista di riserva è stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est sabato scorso, un giorno dopo la vaccinazione di Scanzi. Già nei giorni precedenti, però, era già stata stilata una lista con le segnalazioni dei medici di base da utilizzare in caso di dosi avanzate a fine giornata.

Queste segnalazioni sono legate all'appartenenza delle persone da vaccinare a determinate categorie, tra cui quelle dei 'caregiver' familiari, nella quale rientrava Scanzi, con due genitori assistiti, uno dei quali anche in base alla legge 104.

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