Roma - Coprifuoco anticipato di 2-3 ore, weekend in lockdown, zona gialla rafforzata, Pasqua blindata. Sul tavolo del governo, che oggi, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, dovrà decidere con decreto legge una nuova stretta per arginare i contagi, ci sono le misure ipotizzate dal Comitato tecnico scientifico (Cts). E sebbene nel governo gli "aperturisti" (Lega Fi, e Iv) puntino a mitigare la stretta voluta da "rigoristi" ( Pd, M5s e Leu) ed esperti è ormai certo che la partita si gioca tutta sui numeri. E quelli dei contagi, si prevede, non sono affatto confortanti. Sono già diverse le regioni, come Piemonte e Lombardia, che hanno un Rt da zona rossa. Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore da lunedì 15 marzo e servirebbero a scongiurare un lockdown nazionale. La nuova stretta si aggiunge all’inserimento del parametro dei 250 casi per 100mila abitanti che fa scattare l’ingresso automatico delle Regioni in zona rossa.
Multe e sanzioni: cosa si rischia
Spostamenti consentiti e motivi ammessi
Cosa significa e perché si chiama coprifuoco
Il coprifuoco del governo Badoglio
L'ipotesi: coprifuoco anticipato alle 20 o alle 18
Se fosse accolta la richiesta di esperti e dell'ala più intransigente del governo si andrebbe verso un coprifuoco anticipato da due fino a tre ore, quindi alle 20 o alle 18. L'obiettivo è evitare gli assembramenti legati agli aperitivi fai da te, come le scene che si sono viste un paio di settimane fa sulla darsena di Milano. Attualmente il coprifuoco è in vigore dalle 5 alle 22 in tutta Italia, ad eccezione della Sardegna, unica regione in zona bianca, dove bisogna rientrare a casa entro le 23.30.
Multe e sanzioni: ecco cosa si rischia
Multe salate per chi viene trovato fuori casa durante il coprifuoco senza giustificato motivo. Si va da un minimo di 400 euro, fino a un massimo di mille euro. In caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, occorre esibire l’autocertificazione che indica il motivo per cui è consentito stare fuori casa dopo le 22, ovvero per ragioni di salute, lavoro e necessità. Limiti che valgono in tutte le fasce di rischio: gialla, arancione e rossa, e persino in quella bianca (che include solo la Sardegna) dove il coprifuoco è spostato alle 23.30. Viola il coprifuoco chi viene "beccato" fuori casa oltre l'orario, anche se ha semplicemente dimenticato di guardare l'orario e ha fatto tardi dopo una cena nell'abitazione di amici e parenti non conviventi.
Spostamenti consentiti e motivi ammessi
Ma quali sono i motivi di salute che possono giustificare una uscita notturna? Ad esempio si può uscire per comprare farmaci. Mentre per chi effettua le consegne a domicilio o svolge mansioni su turni orari (in questo caso deve trovarsi sul tragitto casa-lavoro o viceversa) vigono le comprovate esigenze di lavoro. Meno definiti sono invece i casi di necessità e urgenza. In tutti questi casi chi è in giro dopo le 22 non rischia la multa, a patto che dichiari il motivo dello spostamento nel modulo di autocertificazione. Chi, invece, viene multato ma ritiene ingiusta la sanzione può presentare ricorso entro e non oltre 30 giorni.
Cosa significa e perché si chiama "coprifuoco"
ll termine "coprifuoco" era usato fin dal Medioevo quando indicava l'usanza di spegnere i fuochi notturni accesi in casa e in strada per evitare incendi. Il coprifuoco, da distinguere rispetto al lockdown, viene utilizzato dalle autorità quando sorgono problemi di ordine pubblico o quando incombe una minaccia per la popolazione, ad esempio in caso di bombardamenti aerei. Uno dei più recenti ricorsi al coprifuoco è datato 2005, quando è stato istituito in Francia dopo le violenze seguite alla morte di due ragazzi che si erano rifugiati nella cabina elettrica di un cantiere a Clichy-sous-Bois per sfuggire alla polizia e sono morti folgorati. Ma un provvedimento analogo è stato introdotto negli Stati Uniti dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte di alcuni poliziotti.
Il coprifuoco del governo Badoglio
L'ultimo coprifuoco dell'era pre Covid in Italia risale al 1943, quando, dopo la caduta del fascismo, il primo governo Badoglio impone il coprifuoco dalle 20 alle 6 in tutto il Paese. Il provvedimento viene mantenuto per 45 giorni, dal 25 luglio all’8 settembre, ma è più volte modificato: l'1 agosto viene posticipata la fine, che arriva alle 22.30, mentre il 20 agosto ne viene anticipato l'inizio alle 4 del mattino. Così resterà in vigore fino al 1944. Il coprifuoco prevedeva non solo l’obbligo di portare con sé i documenti, ma anche il divieto di riunirsi in più di tre persone. In caso di mancato rispetto si rischiava la denuncia al tribunale militare, l’arresto e persino la morte.