Roma, 13 dicembre 2021 - "I calcoli matematici ci dicono che arriveremo a 30 mila contagi al giorno. Con una proiezione fino a 200/250 decessi". Ad affermarlo è il virologo Fabrizio Pregliasco ad 'Agorà' su Rai 3. "Restiamo in una fase di crescita - spiega - in cui ogni contatto interumano presenta una piccola percentuale di rischio. Bisogna insistere sulla campagna vaccinale, ma certo non possiamo pensare di costringere le persone, uno zoccolo duro di no vax rimarrà comunque. I farmaci? Sono importantissimi, ma in ogni non alternativi ai vaccini".
Bollettino 13 dicembre: ricoveri su, contagi in calo
Stato di emergenza: verso proroga al 31 marzo. Cosa prevede
Zona gialla in Italia: 6 regioni a rischio. Quando possono cambiare
Giuseppe Remuzzi, direttore dell`Istituto di ricerche farmacologiche 'Mario Negri', sottolinea che "i vaccini rappresentano l'unica soluzione solida ed efficace per prevenire la malattia. Non esiste una prevenzione diversa e migliore di quella fornita dai vaccini. Le cure riguardano le persone che si ammalano. E se ne parla poco solo perché sono molto in divenire. Non ci sono certezze, insomma". I vaccini - dice al Corriere della Sera - "sono sicuri, fatti a tempo di record anche grazie ai governi che hanno fatto grandi investimenti a fondo perduto. La loro efficacia cala nel tempo, ma questo è normale. Serve un ciclo completo, che richiede almeno tre dosi". Per chi si ammala "funzionano solo tre rimedi. Il cortisone, con certe dosi e in certi momenti, e la controindicazione che se sbagli fai peggio. Poi due anticorpi monoclonali che vanno somministrati insieme, e hanno comunque efficacia parziale. E un farmaco che inibisce una delle citochine responsabili dell'infiammazione, sul quale i dati sono ancora molto incerti. Più di questo, per i malati gravi non c`è. Al momento non esiste una cura per la fase acuta della malattia".