Covid in Italia: in aumento la variante Beta, più resistente ai vaccini

Intanto si discute di un'ipotetica terza dose, magari alle persone più fragili. Rezza: "Le aziende stanno lavorando a vaccini adattati alle varianti"

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Roma, 30 luglio 2021 - Nella quarta ondata della pandemia Covid in Italia, mentre la variante Delta, quella più infettiva, è ormai dominante (oltre il 90% dei contagi, il 100% in alcune regioni), l'Istituto superiore di Sanità segnala anche un aumento "se pur estremamente contenuto", della variante Beta (B.1.351, nota anche come 'sudafricana'), maggiormente caratterizzata da una parziale immuno-evasione e quindi dal pericolo di 'bucare' i vaccini.

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Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro scatta la foto della situazione: "L'infezione sta crescendo in molti Paesi europei e anche nel contesto italiano. La circolazione è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni". Dal canto suo il direttore della prevenzione Gianni Rezza spiega: "I casi ora aumentano però meno velocemente delle scorse settimane. In Gran Bretagna adesso l'incidenza si è pressochè dimezzata, così come in Olanda. Difficile dire cosa accadrà da noi ma vediamo un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello delle scorse settimane". Che fare? "Test, quarantena dei contatti e tracciamenti, anche nel periodo estivo". 

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Il bollettino Covid del 30 luglio

Terza dose e vaccini adattati a varianti

Si discute anche di un'ipotetica terza dose di vaccino, considerato anche che la distribuzione è già in atto in Israele per gli over 60. Su questo Rezza va con i piedi di piombo: "Fino a 9 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale le evidenza ci parlano di una copertura efficace - spiega - Nel giro di un mese dovremo decidere chi vaccinare di nuovo e con quali tempi. Probabilmente il richiamo riguarderà le persone più fragili, ma ancora non abbiamo deciso".

E qui s'innesta il tema dei vaccini adattati per combattere meglio le varianti: "Non si sa ancora se nel caso della terza dose sarà necessario effettuarla con un vaccino adattato alle varianti - afferma Gianni Rezza - Di fatto le aziende stanno lavorando a vaccini adattati. Al momento teniamo aperte le opzioni e le decisioni anche prese dall'Ue guardano alle due alternative per non rimanere scoperti. Se ci si vaccinasse oggi si userebbero i vaccini esistenti ma bisognerà valutare se fra alcuni mesi saranno necessari vaccini adattati".

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L'età di contagiati e ricoverati

"L'età mediana di chi contrae l'infezione è sempre molto bassa, parliamo di 27 anni", quella di "chi si ricovera in ospedale è di 49 anni", mentre è "di 63 anni" l'età media di chi finisce in terapia intensiva, ha detto il presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa settimanale sull'analisi dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia.

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Varianti Covid in Italia

Una nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler quantifica la presenza delle varianti del Coronavirus in Italia. Ebbene: al 20 luglio la prevalenza della cosiddetta variante Delta era del 94,8%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l'80% e il 100%. Molto meno presente la variante Alfa, con una prevalenza del 3,2% (range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante Gamma o 'brasiliana' è all'1,4% (0-16,7%).  E' poi da "segnalare, se pur estremamente contenuto, l'aumento della variante Beta (B.1.351), maggiormente caratterizzata da una parziale immuno-evasione; mentre la prevalenza della variante Gamma (P.1) è diminuita drasticamente in tutto il Paese; nell'attuale scenario europeo e nazionale - si spiega - caratterizzato dalla circolazione di diverse varianti, è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali e internazionali e con le indicazioni ministeriali, la loro diffusione e, in particolare, di quelle a maggiore trasmissibilità o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria".  

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Il report dei vaccini

Sono 67.755.390 le somministrazioni effettuate dall'inizio della campagna vaccinale, secondo il report settimanale della Struttura del Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, aggiornato alle 16 di oggi e pubblicato sul sito del Governo. L'incremento rispetto alla settimana precedente è di 3.633.280.  Mentre sono 71.336.244 le dosi di vaccini fornite alle regioni finora con un incremento rispetto alla settimana precedente di 2.829.787.