Covid, ora ricominciano a salire i ricoveri

Numeri non allarmanti, ma continuano ad aumentare i positivi, però crescono i guariti

Covid

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Perugia, 13 novembre 2021 - In gergo si chiama ‘rimbalzo’. Ed è quello che si è avuto ieri in Umbria per il Covid. Ma stavolta non riguarda il numero dei contagi, ma quello degli ospedalizzati. La crescita degli ultimi sette giorni sia dei positivi, così come dell’incidenza ogni centomila abitanti (71) e dell’indice di replicazione (tornato a 1,5) adesso si riverbera sui contagiati con sintomi più importanti. E infatti sono quattro ricoverati Covid in più nell’ultimo giorno in Umbria, facendo salire a 44 il totale ma rimangono stabili a sei i posti occupati in terapia intensiva (gli altri 38 sono nei reparti). Questo il quadro dell’Umbria aggiornato a ieri mattina alle 8.

Le percentuali restano però sotto soglia: 7% per le Rianimazioni (il parametro massimo è il 10%), 5% per i ricoveri ordinari (soglia di allarme al 15%, pari a cento persone). A questo va aggiunta l’incidenza che deve superare i 200 casi per poter tornare a parlare di ipotetica zona gialla. E l’Umbria è ancora ben lontana. Non c’è insomma da fare allarmismo, ma neanche da abbassare la guardia. Nell’ultimo giorno infatti sono emersi 96 nuovi positivi, 67 guariti e un altro morto. Con gli attualmente positivi ora saliti a 1.474, 28 in più di giovedì. I tamponi analizzati sono stati 2.049 e i test antigenici 7.585, con un tasso di positività sul totale pari allo 0,99 per cento (era 0,58 giovedì). 

Non accennano intanto ad aumentare le somministrazioni di prime dosi di vaccino anti-Covid in Umbria, 194 nell’ultimo giorno, con una copertura dell’85,44 per cento del totale. Sono stati invece in 687 a completare il ciclo vaccinale, l’83,73 per cento della popolazione che può ricevere l’immunizzazione. In 1.810 hanno invece ricevuto la terza dose, il 7,34% complessivamente. 

C’è poi il consigliere regionale del Pd, Fabio Paparelli che in una interrogazione chiede alla Giunta di “chiarisre quante unità di personale sanitario sono attualmente in regola con il ciclo di vaccinazione, quanti non hanno rispettato l’obbligo vaccinale, il numero di provvedimenti di sospensione che sono stati disposti a chi ha violato le norme in vigore dal primo aprile 2021 e a quali tipologie di controlli viene sottoposto il personale prima di avere accesso al luogo di lavoro". "Far rispettare l’obbligo vaccinale – conclude Paparelli – è un dovere che Regione, Asl e Aziende ospedaliere devono assicurare per scongiurare nuovi focolai interni alle strutture sanitarie".