DORY D’ANZEO
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Green pass nella pubblica amministrazione, in arrivo la stretta per 2300 aretini

Conto alla rovescia per un’altra fetta importante di lavoratori: un migliaio nelle amministrazioni, altrettanti tra Inps, questura e prefettura

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di Dory D’Anzeo

Dalla fine di settembre, inizio ottobre al massimo, altri 2300 dipendenti pubblici in provincia di Arezzo potrebbero essere costretti ad andare al lavoro muniti di Green pass. Tanti sono, infatti, i lavoratori della pubblica amministrazione ai quali potrebbe essere esteso l’obbligo di esibire la certificazione verde. Dei circa 14 mila dipendenti attualmente in forza al pubblico impiego, quasi settemila dipendenti del comparto scuola - docenti e personale Ata - già da alcuni giorni sono obbligati a esibire il Green pass all’ingresso. Per gli oltre 4200 del comparto sanità è già in vigore l’obbligo vaccinale, restano fuori – probabilmente ancora per pochi giorni – i 1100 dipendenti degli enti centralizzati, ad esempio ministeri, Inps, Questura, Prefettura, e i 1200 dipendenti degli enti locali, da Comune a Provincia.

La cabina di regia da cui dovrebbe arrivare la decisione per i dipendenti pubblici, come per i lavoratori di tutti i settori che lavorano a contatto con il pubblico, dovrebbe riunirsi giovedì, ma la strada sembra già segnata. Il Governo, per bocca del premier Mario Draghi, ha chiarito quale sia la linea da seguire per i prossimi mesi. Se il provvedimento sarà varato entro la fine di questa settimana, potrebbe entrare in vigore già il 27 settembre o al più tardi il 4 ottobre. In ogni caso, bisognerà lasciare trascorrere almeno 15 giorni affinché chi ancora non è vaccinato – a livello nazionale si stima che il 10% dei dipendenti pubblici non lo sia – proceda con la prima dose, senza la quale non è possibile avere la certificazione verde. Per i dipendenti pubblici, inoltre, potrebbe non bastare il tampone negativo: a Palazzo Chigi infatti si discute dell’obbligo vaccinale per la categoria, sono di questo tenore ad esempio le dichiarazioni del ministro della pubblica amministrazione, Brunetta ma ancora non è detta l’ultima parola.

Dopo insegnanti e personale sanitario, dunque, anche dipendenti comunali, provinciali, forze dell’ordine e impiegati in generale si ritroveranno costretti ad avere il certificato per entrare al lavoro, o a doversi vaccinare. Pena la sospensione del rapporto di lavoro e della retribuzione? Attualmente è questa la previsione per il personale scolastico e per quello sanitario, tutto quindi fa pesare che anche per gli altri dipendenti pubblici le sanzioni per quelli non in regola saranno le stesse.

Per quanto riguarda la sanità, proprio pochi giorni fa la Asl Toscana sud est ha sospeso i primi sei operatori sanitari che non hanno effettuato la vaccinazione anti-Covid, due di questi lavoravano ad Arezzo. In totale, dovrebbero essere un centinaio gli operatori sanitari aretini senza vaccino. Per quanto riguarda la scuola, la stima dei sindacati è che almeno l’85% del personale sia vaccinato, ma in questo caso non è obbligatorio aver ricevuto il siero, si può entrare in aula anche con un tampone negativo che però dura solo 48 ore. Sempre secondo fonti sindacali, almeno l’80% dei pubblici dipendenti dovrebbe essere in regola con la vaccinazione, altri potrebbero correre ai ripari in vista dell’obbligo imminente. Quanti, eventualmente, resteranno fuori si saprà soltanto a ottobre.