Guardia medica in tilt Sos dai pronto soccorso

Tanti ammalati a casa: assalto alla centrale della continuità assistenziale . Manca personale nell’emergenza, code per i tamponi e referti in ritardo

di Ilaria Ulivelli

Lo dice anche il governatore Eugenio Giani che manca il personale per il tracciamento. E che busserà lui stesso alla presidenza delle Regioni per chiedere anche che il governo metta risorse "per ispettori che controllino il Green pass" e che vengano consentite deroghe per impiegare personale anche non strettamente sanitario per fare le chiamate a casa dei positivi. Il tracciamento è saltato: a Firenze centro nel giorno di Natale è stato contattato il 14% dei positivi, nel distretto fiorentino di Nord Ovest la percentuale scende all’8,2%. "Riaprirà a tempo di record al Mandela forum la centrale di tracciamento che avevamo allestito alla Fortezza", annuncia Giani.

Ma il tracciamento è solo uno dei mille problemi che stanno emergendo, anzi riemergendo, in tutta la loro gravità: con pesanti ricadute sui cittadini in questo momento in cui la variante Omicron fa moltiplicare il numero dei contagi con una rapidità impressionante.

Fila spaventose in farmacia per sottoporsi a un tampone rapido che solo se è positivo dà garanzia. Per avere l’esito del tampone molecolare c’è da mettersi in preghiera e lo stesso per trovare un posto se si deve ancora prenotare. I proverbiali tagli alla sanità, da quelli più remoti a quelli più recenti si fanno sentire con il peso dell’errore compiuto.

I pronto soccorso sono sull’orlo del collasso. Lo erano già prima della quarta ondata, per la fuga di personale che è iniziata con il 2021. Ora anche casi di contagio e quindi quarantene decimano ulteriormente i sanitari. Costretti a turni massacranti. Mentre i pazienti sono esposti alle conseguenze peggiori. Quadro desolatamente analogo nelle postazioni dell’emergenza territoriale 118. E in questa situazione cosa succede? Non c’è da stupirsi, anche se qualcuno lo farà. I medici di famiglia che nei festivi non lavorano e nei prefestivi sono reperibili dalle 8 alle 10 del mattino tornano in attività stamattina. Nel frattempo che l’epidemia passa come un vento gelido e la gente si ammala: sono passati tre giorni da incubo. Chi si chiama? La guardia medica. Ecco, chi la trova è fortunato. Per Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli è stata istituita la centrale unica di risposta che ha il compito di smistare le chiamate agli ambulatori sui territori di competenza. Ma il sistema, che risponde al numero 0573.454545, consente al massimo a trenta chiamate di restare in coda. Agli altri cittadini viene chiesto di riprovare. Poi la linea cade inesorabilmente.

E’ vero che è difficile far fronte a un’accelerazione del contagio di questa portata, ma è altrettanto vero che un sistema per rispondere alle necessità, ai bisogni primari di salute dei cittadini bisogna trovarlo. Che se si è tagliato prima sbagliando bisogna rimediare ora rimpinguando. Che se non si riesce a far funzionare un centralino bisognerà precettare i medici di famiglia. Si va verso Capodanno. Rivedremo lo stesso film?