"Il Green pass non sta rallentando gli affari"

Franco Brogi, presidente Fiepet Confesercenti: "L’80 per cento dei nostri clienti già lo possiede. E infrangere le regole non conviene"

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EMPOLESE VALDELSA

Il Green Pass frena gli affari? Non per bar e ristoranti dell’Empolese Valdelsa, che in questa estate di vaccini e polemiche sorridono per una situazione che, piano piano, sembra tornata ad una quasi normalità. Il certificato verde, così tanto criticato dagli irriducibili della libertà a tutti i costi e dagli immancabili no-vax, non starebbe creando rallentamenti significativi alle attività locali legate al mondo della somministrazione. E non sembra spaventare nemmeno l’arrivo della brutta stagione, quella che verosimilmente costringerà i ristoratori a togliere i tavolini all’aperto (dove il Green Pass, ricordiamolo, non è obbligatorio) e che quindi potrebbe causare un calo nelle prenotazioni.

"In realtà – spiega Franco Brogi, presidente regionale della Fiepet Confesercenti e titolare di un pub a Certaldo – quello che temiamo maggiormente è che il certificato verde non basti e che ancora una volta, come l’anno scorso, si torni a chiedere alla categoria lo sforzo di dover chiudere di nuovo. Per adesso è l’unica cosa di cui abbiamo veramente paura, perché per il resto le cose stanno andando abbastanza bene". La necessità di dover chiedere il certificato verde ai clienti non sembra così insopportabile come si pensava in un primo momento. "Anche perché – prosegue BrogI – stiamo notando che molto spesso sono proprio le persone che vengono nei nostri locali a pretendere che venga fatto esibire. Il rispetto delle regole, al di là del clamore che si sente in giro, interessa anche ai clienti".

E, come detto, non ci sono stati rallentamenti negli affari, almeno per quanto riguarda le attività locali dell’Empolese Valdelsa. "I riscontri che abbiamo sono positivi. I bar non hanno perso praticamente niente, anche perché – prosegue Brogi – al bancone non è necessario esibire il Green Pass. Nei ristoranti le procedure sono un po’ più macchinose, ma se da un lato è vero che anche a noi non piace fare i controllori, dall’altro non è stata la categoria a decidere per questa regola. E comunque abbiamo calcolato che c’è almeno un 80% della nostra clientela potenziale che già lo possiede, ecco perché vi dico che in definitiva le cose stanno andando abbastanza bene".

Anche da parte degli stessi ristoratori la tendenza è quella di rispettare le regole. "Ovviamente non possiamo sapere al 100% se ci sono delle attività che fanno entrare i clienti senza chiedere il Green Pass, ma proprio in virtù di quanto dicevo prima, e cioè che la stragrande maggioranza delle persone che vengono hanno piacere di esibirlo, credo che infrangere le regole sarebbe pure controproducente. Da parte dei nostri associati – conclude il presidente Fiepet – non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione al riguardo. La nostra preoccupazione ora non è legata al certificato verde, ma, come detto, a quello che potrebbe accadere da ottobre in poi".

Tommaso Carmignani