In Mugello c’è il metano estratto sotto casa. Niente ansia per il gas di Putin

In una frazione di Firenzuola (Firenze) da moltissimi anni viene sfruttato un giacimento che serve diversi comuni

Firenzuola (Firenze), 25 marzo 2022 - A Pietramala niente gas di Putin. Perché il metano lo si estrae dal sottosuolo di casa. Piccole quantità, certamente, ma il beneficio è comunque tangibile. Basta notare le lunghe code di auto che ormai ogni pomeriggio si formano in attesa di rifornirsi al distributore di metano di Firenzuola tra i passi della Futa e della Raticosa. Pietramala è famosa da secoli per il suo gas che fuoriusciva dalle viscere della terra. A lungo quei fuochi misteriosi hanno destato meraviglia e inquietudine.

Finché fu Alessandro Volta a dare la prima spiegazione scientifica di questa "aria infiammabile". Bisogna giungere agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso per uno sfruttamento intensivo del vasto giacimento. E’ a Pietramala che nasce il primo metanodotto d’Italia. La conduttura parte da qui e per 50 chilometro corre fino ad arrivare a Firenze, in piazza Alberti, dove la vecchia tubatura del gas c’è ancora, adesso utilizzata da Toscana Energia.

Erano i tempi dell’autarchia e si doveva usare ciò che si produceva in casa. E un’altra condotta partiva da Pietramala verso Bologna. La sta usando Hera, che con essa porta il metano fino alla Futa e Bologna. Oggi a Pietramala si estraggono 1500 mc di metano al giorno, e la società Hera è una delle utilizzatrici del gas firenzuolino.

La SIM, che ha la concessione del giacimento minerario, le vende il metano, poi distribuito in rete, ovviamente insieme a molto altro di diversa provenienza, a Firenzuola e nelle sue frazioni, così come nei comuni del bolognese.

Un’altra parte viene immagazzinata nel deposito dell’impianto e poi distribuita alla pompa, per gli automobilisti. Che fanno volentieri il pieno a Pietramala, e anche la coda, visto che mentre altrove il prezzo del metano oscilla tra 2 euro e 2,700, a Pietramala oggi costa soltanto un euro e 297. Oggi alla stazione del metano lavorano in quattro, ma prima della guerra l’impianto occupava centinaia di persone.

"Abbiamo 26 pozzi qui a Pietramala – dice Nicola Biancotti, responsabile dell’impianto – e la nostra è una produzione limitata ma costante, non è in esaurimento, e la utilizziamo per il distributore per le auto, e in parte messa nella rete del metanodotto di Hera".

Paolo Guidotti