Covid: indice Rt Italia torna sopra 1, incidenza a 53. "Pandemia dei non vaccinati"

Tutte le Regioni a rischio moderato. Su terapie intensive e ricoveri ordinari, ma restano sotto la soglia critica. Speranza: "Terza dose a fragili, over 60 e a chi ha fatto J&J". Le parole su estensione di green pass e stato d'emergenza

Roma, 5 novembre 2021 - L'epidemia di Covid in Italia prova a rialzare la testa. A certificarlo, dopo i bollettini degli ultimi giorni, i dati Iss contenuti nel monitoraggio della Cabina di regia. L'incidenza a livello nazionale è tornata sopra i 50 casi per 100 mila abitanti, 53 per la precisione, nel periodo 29 ottobre - 4 novembre. La settimana precedente (22/10 -28/10) era di 46. L'indice Rt medio di trasmissibilità sui casi sintomatici - calcolato nel periodo 13 ottobre - 26 ottobre - passa a 1,15 (range 0,93-1,28), tornando sopra la fatidica soglia epidemica di 1 (la settimana precedente era stato di 0,96). Dal report risulta stabile l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 rispetto a sette giorni fa Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021). 

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Sommario

Intanto in mattinata si è tenuta a Palazzo Chigi una conferenza stampa del ministro Roberto Speranza, Franco Locatelli (coordinatore Cts) e il generale Figliuolo sulla prosecuzione della campagna vaccinale. "Trovo che 'pandemia dei non vaccinati', l'espressione usata dal ministro tedesco, sia assai incisiva - ha detto Franco Locatelli - Il rischio di essere infettati è significativamente diverso tra chi è vaccinato e chi non lo è. Fino a 59 anni di età in Italia nessuno dei vaccinati è finito in terapia intensiva, mentre oltre gli 80 anni c'e' un rischio 8 volte superiore per i non vaccinati". Tanti i temi caldi affrontati: dall'estensione della terza dose alle vaccinazioni ai bambini tra i 5 e gli 11 anni fino alla pillola anti-Covid di Merck.

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Tracciamento

Sono in forte aumento il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (8.326 contro 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% contro 33% della scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% contro 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro 20%). 

Regioni

Tutte le Regioni e Province autonome risultano classificate a rischio moderato. Allerta di resilienza in 15 tra Regioni e Province autonome. Alcune regioni rischiano la zona gialla? "Le regole di cui disponiamo funzionano: in questo momento l'Italia è tutta bianca e il cambio di colore avviene sulla base dell'occupazione ospedaliera e ora nessuna Regione è in condizioni per uscire dall'area bianca - ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa - credo che se continuiamo a investire sulla campagna di vaccinazione potremo avere uno scudo per gestire al meglio la stagione autunnale e invernale che è quella più critica per i virus. Inoltre vige l'obbligo delle mascherine al chiuso e l'obbligo all'aperto qualora ci sia rischio di assembramenti". 

Terapie intensive e area medica

Aumenta il tasso di occupazione in terapia intensiva, passa al 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 4 novembre) rispetto al 3,7% della settimana precedente (rilevazione del 28/10). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% contro il 4,5% al 28/10. Entrambi i valori restano comunque sotto la soglia di allerta che è fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti di area medica. 

La campagna vaccinale

"Nel quadro europeo delineato dall'Oms i numeri dell'Italia sono tra i migliori, abbiamo un tasso di incidenza in crescita ma migliore degli altri Paesi. È evidente però che l'allarme lanciato ieri ci impone di insistere negli sforzi per la campagna di vaccinazione", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa sulla prosecuzione della campagna vaccinale ponendo l'attenzione soprattutto su prime dosidose booster. In Italia a stamani "l'86,45% ha fatto la prima dose di vaccino e l' 83,3% delle persone vaccinabili ha completato il ciclo primario e stiamo accelerando anche sulle terze dosi". Come già anticipato negli scorsi giorni è prevista un'estensione della platea che riceverà la terza dose: "Lavoreremo dalla prossima settimana per allargare la dose booster anche ad ulteriori fasce generazionali" -ha spiegato Speranza - dobbiamo ancora recuperare sulle prime dosi e accelerare sulle terze dosi, raccomandate a tutti i fragili indipendentemente dall'età, a coloro che hanno avuto il monodose J&J e per gli over60". Intanto si lavora anche alle vaccinazioni Covid per i bimbi tra i 5 e gli 11 anni. Il governo italiano "è in attesa di un pronunciamento definitivo di Ema", l'Agenzia europea per i medicinali, che auspicabilmente arriverà "nel mese di dicembre", ha dichiarato il ministro Speranza.

Oltre ai vaccini c'è attenzione per la pillola anti-Covid di Merck (qui cos'è e come funziona): "L'Aifa - ha spiegato Franco Locatelli, coordinatore del Cts - si è già attivata per poter garantire l'acquisizione di un numero di dosi adeguato del farmaco che inibisce la polimerasi virale, in particolare Molnupiravir, che è stato approvato nel Regno Unito: il direttore di Aifa Magrini ha già chiesto il dossier per consentire all'Italia di avere a disposizione anche quest'arma terapeutica". 

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Green pass e stato d'emergenza

"Il green pass è uno strumento decisivo per il controllo epidemico perché rende più sicuri i luoghi in cui è utilizzato ed ha avuto un effetto incentivante per la campagna di vaccinazione - ha spiegato il ministro Speranza - quindi l'intenzione del governo è continuare ad utilizzare questo strumento decisivo e non sono all'ordine del giorno delle modifiche rispetto alla sua modalità di utilizzo". "A stamani sono stati scaricati 117 milioni di green pass, e questo numero dà il senso di uno strumento che gli italiani hanno imparato ad utilizzare ed apprezzare", ha continuato. 

Sullo stato d'emergenza "il governo deciderà nelle giornate immediatamente precedenti alla scadenza. Ciò che è sotto gli occhi di tutti è che i dati ci indicano una crescita della curva epidemica ma il governo valuterà poco prima della scadenza dello stato di emergenza".