Inferno in palestra, baby ginnaste in rivolta: "Umiliazioni per il peso"

La madre di un’atleta 15enne presenta un esposto: "Violenze psicologiche". Il governo convoca Federazione e Coni, sul tavolo i racconti delle campionesse

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"Lo sport dovrebbe essere un’esperienza di vita fantastica, qualcosa che ti riempie il cuore, che ti fa vivere, che ti fa andare oltre le difficoltà, che ti insegna a non mollare. Ma se trovi un allenatore che ti umilia, ti punisce e ti fa odiare quello che stai facendo, magari anche distruggendo l’autostima di un bambino che sta rinunciando a tutto il resto della vita per inseguire un sogno, allora lo sport diventa un incubo. E questo ti segna per sempre. La verità però prima o poi viene fuori". È il post su Twitter dalla mamma di una giovanissima stella della ginnastica ritmica bresciana che all’improvviso, dopo aver collezionato successi ed essere balzata nell’Olimpo delle campionesse, si è misteriosamente ritirata. Il post è stato ritwittato da un’altra giovane promessa, sua compagna di società, che a sua volta ha di colpo deciso di sparire dalle pedane. Ora il caso dei clamorosi ritiri delle atlete, una di quindici anni, l’altra tredici, entrambe tesserate Ausilium (Genova) e che si allenavano nella palestra Nemesi di Calcinato, centro dell’entroterra gardesano, è finito in procura a Brescia.

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A informare l’autorità giudiziaria sono stati i genitori di una delle ragazze, che hanno presentato un esposto per presunti maltrattamenti e abusi psicologici subiti dalla figlia soprattutto per mantenersi in linea perfetta, con pesate quotidiane in mutande, umiliazioni in caso di aumenti ponderali di pochi grammi o esecuzioni non proprio perfette. Il caso, venuto a galla poco dopo le denunce pubbliche delle ex Farfalle Nina Corradini e Anna Basta che hanno lasciato lo sport dopo le troppe pressioni e manipolazioni, ha scatenato un polverone. Tale da aver fatto muovere persino il governo, con il ministro dello Sport Andrea Abodi che oggi incontrerà il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello di Federginnastica, Gherardo Tecchi, per parlarne. Perché la vicenda sembra aver scoperchiato un vaso di Pandora su un mondo definito da atlete, ex atlete e genitori come ‘tossico’, in cui detta legge la bilancia e si è costrette ad allenarsi in ogni condizione, anche da malate e in preda agli infortuni: "Di gente che andrebbe portata in tribunale per abusi fisici e psicologici qui è pieno" si legge nel forum di ritmica Beatrice Vivaldi.it, in subbuglio per i troppi ritiri.

Anche la sorella della tredicenne campionessa sparita nell’estate scorsa dalle scene – la sua storia è nel fascicolo del pm Alessio Bernardi che con la Mobile e il procuratore capo Francesco Prete in persona stanno indagando – poco prima aveva fatto la stessa scelta sofferta. I plurimi abbandoni hanno spinto Nadia Corradini a prendere posizione pubblicamente sul forum: "Non sempre il silenzio è la cosa migliore – ha scritto, riferendosi all’abbandono della ginnasta di 15 anni, di recente avvistata però nella palestra Light Blue di Mazzano –. Per quanto mi riguarda nell’ultimo periodo del mio percorso mi era diventato impossibile mangiare normalmente, pensavo al cibo tutto il giorno e usavo costantemente rimedi per continuare a mangiare senza pesare di più. Tuttora faccio fatica a mangiare... non voglio accusare, ma credo che questo sport meraviglioso debba essere praticato senza la paura di essere insultata, derisa o rimproverata costantemente per il tuo peso dalle tue allenatrici". Pure la Federazione è scesa in campo. "Non tolleriamo abusi", ha fatto sapere la Fgi invitando tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti in possesso di informazioni al riguardo a denunciare. "Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la procura federale e il safeguarding officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza".