L’anno di pandemia? Abbiamo fatto da soli

Melzo fa i conti ed ecco il risultato: i più generosi nell’aiutare le famiglie in crisi sono stati gli stessi cittadini, non le aziende né il Governo

di Monica Autunno

Melzesi dal cuore d’oro, slavina di donazioni private per sostenere il servizio spesa per le famiglie bisognose nel corso della prima ondata covid. "Numeri che ci inorgogliscono": i soldi donati dai cittadini e dalle famiglie melzesi nella primissima fase emergenziale tennero testa, naturalmente in proporzione, ai primi fondi stanziati dallo stato, e furono decisamente superiori a quelli messi sul piatto dalle aziende del territorio. I dati sono relativi ai servizi attivati dal Comune nel primo anno di emergenza ed elencati nel Piano del Welfare presentato nei giorni scorsi al consiglio. "Un grazie ai nostri cittadini". Dall’off dell’emergenza all’on della solidarietà, tutti i dati dell’annata covid dunque nel piano comunale: le donazioni solidali, la nascita dello Staff di Comunità, la condivisione fra comuni, l’esercito di volontari all’opera senza sosta per mesi e mesi, "non è certo finita - così Valentina Francapi, assessore alle Politiche sociali ed estensore del piano - perché ogni giorno nasce una nuova esigenza. Ma la soluzione la si trova insieme, secondo il principio della comunità generativa: obiettivo non solo rispondere al bisogno concreto, ma anche creare legami che permettano a chi si trova in difficoltà di non sentirsi un peso". Fra i numeri quelli straordinari relativi ai servizi che furono attivati, subito, per fare fronte all’emergenza alimentare. Primo giro nel marzo 2020, budget generale circa 100mila euro, oltre 20mila messi a disposizione subito e sull’unghia da privati cittadini melzesi. Cifra di tutto rispetto se rapportata agli 80mila euro circa di trasferimento statale, e superiore ai 3mila e 200 euro in quella fase forniti da aziende e imprese del territorio. "Denari che ci hanno consentito un sostegno concreto". Furono 439 le domande presentate nei mesi peggiori, 378 accolte e ammesse a contributo. "Per oltre il 60% si trattava di famiglie con bambini, che all’improvviso, o per un insieme di motivi, si erano trovate senza un reddito". La seconda edizione del progetto Sos spesa è stata rifinanziata a fine anno, con 98mila euro, stavolta perlopiù frutto di trasferimenti ministeriali. Ben 787 le chiamate che arrivarono in un solo mese, fra marzo e aprile dello scorso anno, al numero di emergenza".