L'Ordine dei medici: "Insieme al calore combattiamo la solitudine"

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze, Carlo Dattolo, elenca i dieci consigli (più uno) contro le alte temperature portate dall’anticiclone africano Apocalisse

Il presidente dell'Ordine dei Medici Pietro Dattolo

Il presidente dell'Ordine dei Medici Pietro Dattolo

Firenze, 18 luglio 2022 - Dieci consigli contro il caldo asfissiante, più uno. “Insieme alle ondate di calore combattiamo anche la solitudine, in particolare quella degli anziani”, dice Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, in previsione delle temperature sempre più alte che sta portando l’anticiclone africano Apocalisse.

“E’ la settimana più calda di quest'anno. I valori massimi sono previsti in costante aumento con punte di 39-41°C anche a Firenze – sottolinea Dattolo -. Se di giorno si soffrirà non andrà meglio di notte con temperature che in Toscana rasenteranno i 30 gradi. E allora ricordiamo semplici consigli per chi vive in città, in abitazioni surriscaldate e con scarsa ventilazione. A rischio soprattutto le persone anziane specialmente se malate e in solitudine, che possono sviluppare rapidamente disidratazione, subire un aggravamento di patologie come quelle cardio-respiratorie e cardiovascolari, o essere vittime di un colpo di calore. Importante sarà anche sorvegliare e prendersi cura delle persone a rischio, familiari o vicini di casa anziani, se vivono da soli e, ove possibile, aiutarli a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia”.

Tra i consigli “evitare di uscire all'aria aperta nelle ore più calde, dalle 11 alle 18. Fondamentale rinfrescare l’ambiente di casa o di lavoro, fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca. Se si entra in un’auto parcheggiata al sole, prima di salire aprire gli sportelli, iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini, verificare che non siano surriscaldati”.

Niccolò Gramigni