L’Umbria alle prese con due varianti del virus. Oggi potrebbe scattare la zona rossa

I casi sequenziati confermano la presenza del ceppo brasiliano e di quello inglese

Dentro un ospedale

Dentro un ospedale

Perugia, 5 febbraio 2021 - L’Umbria potrebbe diventare zona rossa già oggi. Con il sospetto – confermato dall’assessore alla sanità, Luca Coletto – della presenza delle due temibili varianti, brasiliana e inglese (ieri è arrivata la conferma di decine di casi sequenziati). Un dato che insieme all’Rt sopra l’1,14, con l’occupazione di degenza Covid e terapie intensive al 47%, sopra la soglia critica e un’incidenza dei contagi che, nel Perugino, è pari a 273 positivi ogni 100mila abitanti, fanno della regione una sorvegliata speciale anche da Iss e Ministero.

Da domenica l’Umbria rischia di scurire il suo colore che per adesso è arancione con molte macchie di rosso (31 sono i Comuni soprattutto del Perugino che hanno applicato maggiori restrizioni rispetto all’ultimo Decreto del Governo-Conte). Il caso "0" della mutazione che ha già messo in difficoltà Manaus in Amazzonia non è stato ancora individuato. Ma l’incubo che la variante del Sars Cov 2 sia entrata con prepotenza in Umbria sembra ormai una certezza. A raccontarlo anche le simulazioni presentate ieri dal Nucleo epidemiologico regionale.

Nell’ultimo mese infatti le restrizioni non hanno prodotto alcun effetto sul contagio, a differenza di quanto era accaduto a dicembre, dove in zona arancione (come adesso) i ricoveri erano calati del 70 per cento. E il modello predittivo "Seir" racconta che se non si entrerà in zona rossa ci sarà un picco ad aprile con 600 ricoveri (mai toccato in Umbria, ora sono 448) e una stazionarietà del contagio che si avrà solo a giugno.

Con l’entrata in zona rossa invece il picco dei ricoveri sarà a fine mese con 437 pazienti. Tra i cluster che avevano innescato il sospetto-mutazione quelli all’ospedale di Perugia, dove una settantina sono gli operatori sanitari contagiati, e nelle Rsa. E basti pensare che in Umbria 220 positivi avevano già ricevuto almeno la prima dose di vaccino.

«E’ una situazione notevolmente attenzionata e monitorata non solo da noi ma anche a livello nazionale e sarà oggetto di ulteriori valutazioni quotidiane e approfondimenti rispetto all’evoluzione" ha sottolineato il direttore regionale alla Sanità Claudio Dario. "Le valutazioni si faranno domani (oggi, ndr ) - ha poi sottolineato l’assessore regionale Coletto - dopo la riunione della cabina di regia nazionale".

Erika Pontini Michele Nucci