Roma, 11 febbraio 2022 - Via le mascherine all'aperto: l'Italia vede il traguardo della riapertura del paese (qui l'ultimo bollettino), due anni dopo l'inizio della pandemia e proprio nel giorno in cui si supera l'ennesima soglia simbolica, quella dei 150mila morti a causa del virus. La misura dell'obbligo di indossare i dispositivi di protezione era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa, quando a palazzo Chigi c'era ancora Giuseppe Conte. Ma il passo verso il ritorno alla normalità è doppio: si torna infatti anche a ballare, con la riapertura delle discoteche, il settore che è stato più penalizzato in questi due anni di emergenza. Sono i primi due grandi step di quella road map annunciata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, per riaprire il paese, che porterà a un allentamento di tutte le altre restrizioni, compreso il Green pass, e che al momento ha altre due date: il 31 marzo, quando scadrà lo stato d'emergenza, e il 15 giugno, quando invece finirà l'obbligo di vaccinazione per gli over 50. Vediamo, dunque, il calendario di ritorno alla normalità.
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Sommario
- Da oggi via le mascherine all'aperto
- E riaprono le discoteche
- 15 febbraio: scatta obbligo Green pass rafforzato sul lavoro
- 1 marzo: aumenta capienza stadi
- 10 marzo: via alle visite in ospedale
- 31 marzo: fine stato d'emergenza
- 15 giugno: per over 50 termina obbligo vaccino
- Il nodo Green pass
Da oggi via le mascherine all'aperto
Da oggi niente più mascherine all'aperto, un grande passo in avanti e un gesto simbolico verso la fine delle restrizioni, perché la misura era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020. Dalle prossime ore, dunque, si potrà tornare a circolare per le strade di città e paesi con il viso scoperto anche se sarà obbligatorio avere con sé la mascherina ed indossarla nelle situazioni di assembramento.
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E riaprono le discoteche
Si torna a ballare con la riapertura delle discoteche, il settore che è stato più penalizzato in questi due anni di emergenza e che, se si eccettua una piccola parentesi nell'estate del 2020, è rimasto sempre chiuso: dovranno mantenere una capienza del 50% al chiuso e si potrà stare senza la mascherina solo in pista. Potrà entrare soltanto chi ha il Green pass rafforzato, quindi esibendo il certificato di guarigione dal Covid o di avvenuta vaccinazione.
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15 febbraio: Green pass rafforzato al lavoro
Il 15 febbraio è un'altra data X: i lavoratori pubblici e privati - compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati - che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. L'accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.
1 marzo: aumenta capienza stadi
Dall'1 marzo, hanno già annunciato Speranza e il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, le capienze di stadi e palazzetti saliranno rispettivamente al 75% e al 60% con l'obiettivo di riaprirli completamente. "Credo che si potrà arrivare al 100% - conferma Costa - e il campionato finirà con gli stati pieni".
10 marzo: visite in ospedale
Un altro 'anticipo' l'ha invece introdotto un emendamento di Italia Viva al decreto legge della vigilia di Natale in conversione al Senato e approvato in Commissione affari sociali: dal 10 marzo sarà nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno.
31 marzo: fine stato d'emergenza
Dovrebbe scadere il 31 marzo lo stato d'emergenza, in vigore da oltre due anni, a cui sono legate ad esempio le norme sul lavoro agile, ovvero lo smartworking, e quelle in materia di sorveglianza sanitaria eccezionale. L'orientamento del governo è quello di non prorogarlo, soprattutto se si confermerà il calo dei contagi e dei ricoveri e per evitare fibrillazioni nella maggioranza. E infatti Matteo Salvini non ha perso tempo per sottolineare che "l'obiettivo di tutti, spero, è arrivare il 31 marzo alla fine dello stato di emergenza". Potrebbe essere anche quella la data, come tra l'altro indicato nell'ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, in cui diremo addio anche alle mascherine al chiuso.
15 giugno: per over 50 termina obbligo vaccino
Il 15 giugno un punto di arrivo: per gli over 50 termina l'obbligo del vaccino, secondo quanto deciso nel decreto legge di inizio gennaio.
Il nodo Green pass
Diverso il discorso sul green pass: è possibile che si comincerà ad eliminare l'obbligo del pass rafforzato prima del 31 marzo per tutte quelle attività in cui è previsto all'aperto, dai ristoranti agli stadi, e per quelle in cui serve il 'basè, negozi, servizi alla persona, banche, uffici postali e uffici pubblici. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d'emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso - cinema, teatri, musei, ristoranti - e mezzi di trasporto locali, mentre dovrebbe rimanere su quelli a lunga percorrenza, per arrivare poi, a giugno, ad eliminarlo nei luoghi di lavoro. Un percorso che però non è ancora definito e sul quale la discussione tra le diverse anime del governo è aperta.