Non vaccinati? Arrivano le multe. Da domani sanzioni agli over 50, sono circa 15 mila

Dalla scelta dell’obbligo si sono decisi in 1332. Poi un comitato valuterà le esenzioni. Nomi dal ministero della salute alle entrate. Rischia anche chi è senza terza dose

Vaccino Covid

Vaccino Covid

Arezzo, 31 gennaio 2022 - Hanno resistito a tutto, difficilmente vacilleranno per una multa. Una multa da cento euro, di quelle che nel traffico si applicano a certi limiti di velocità o ad alcune infrazioni più gravi della sosta. Multa una tantum, non saranno costretti a pagarle ad ogni piè sospinto. Ma stavolta ci siamo davvero. Da domani scattano i «fogli rosa» per i non vaccinati. Non tutti, quelli da 50 anni in su. E’ la fascia d’età che il decreto dei primi di gennaio aveva scelto per lanciare un messaggio drastico. E’ o no quella la «generazione» più fragile al Covid? E’ o no quella la fascia d’età che rischia di affollare ancora i reparti ospedalieri e perfino la terapia intensiva? Opinioni a parte, che sappiamo come in questo campo siano le più opposte e disparate, è la cronaca di tutti gli ospedali. Magari non arrivando all’affollamento, visto che per fortuna si continuano a registrare numeri ampiamente sotto controllo. Ma la stretta arriva lo stesso. Da domani, il fatidico primo febbraio. E stavolta non sarà appesa ai controlli a campione o anche a quelli a setaccio per le strade. Le multe sono riservate a chi non abbia neanche avviato il ciclo vaccinale, a chi dopo la prima dose abbia saltato la seconda e a chi alla fine non abbia fatto la terza, il «booster». Sarà direttamente il ministero della salute a segnalare i nomi all’Agenzia delle entrate, che poi completerà il percorso avvisando i non vaccinati. Ai quali a quel punto rimarranno 10 giorni di tempo per comunicare all’Asl eventuali certificati che attestino l’esenzione. Una commissione ne verificherà la correttezza. Nel mirino ci sono almeno 15 mila aretini. Il dato è indicativo, ovviamente va depurato di quanti effettivamente siano esenti o per i quali l’insorgere della malattia abbia costretto ad un rinvio. Facendo la differenza tra i residenti risultanti all’Istat e i vaccinati il numero che emerge è ancora più preciso: 15729 persone. Il decreto del 7 gennaio avrebbe dovuto spingerne una larga parte a farsi sotto. Ma non è andata così. Nella fascia degli over 50 i vaccinati con prima dose fino all’ultimo report, sono stati 1332. In pratica un 9% dei 17601 che subito dopo la Befana risultavano nell’elenco dei refrattari a qualunque dose. Meno di un «no vax» su dieci. In questo senso un dato inferiore a quello registrato in Toscana, dove la percentuale di quanti si sono presentati negli hub è quasi del doppio, circa il 17%. Il totale delle prime dosi, beninteso, è schizzato in su: ma coinvolgendo altre fasce d’età, i più piccoli o i ragazzi dai 12 ai 19 anni. Hanno risposto meglio i cinquantenni reali, in 552 hanno piegato non la testa ma il braccio. E un po’ meno i sessantenni, poco sopra 400. Ma siamo lontani dallo scalfire davvero il grosso di questa fascia d’età. E che ora è attesa all’ultima spallata: dal 15 febbraio al posto della multa rischieranno di perdere lo stipendio, trovandosi sospesi al lavoro. Ma la fascia dei multati può essere più ampia: si tratta di vedere quanti, pur avendone il diritto, non siano ancora passati alla terza dose. Non sono no vax, visto che due le hanno fatte, ma rischiano di vedersi arrivare il postino sotto casa.