Roma, 29 settembre 2022 - Gasdotto Nord Stream (segui gli aggiornamenti): sono 4 le falle scoperte dopo le esplosioni - tre - delle linee Nord Stream 1 e 2: lo afferma la Guardia Costiera svedese. Ci sono due falle nella parte svedese e altrettante in quella danese, ha precisato un funzionario, sottolineando che le fughe di gas sul versante svedese sono “vicine l’una all’altra”. Allo stesso tempo, il sismologo Björn Lund non esclude che possa essersi verificata una terza detonazione. Lo riferiscono i quotidiani svedesi. Ma lo scambio di accuse è pesante.
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Spiegel: Berlino crede sia stato usato esplosivo
Le autorità tedesche sarebbero convinte che per danneggiare i gasdotti Nord Stream siano stati necessari ordigni esplosivi altamente efficaci. Lo riporta Spiegel. Sarebbe stato calcolato che per distruggere i tubi devono essere stati utilizzati ordigni con un effetto paragonabile a quello di 500 chilogrammi di Tnt. Spiegel sottolinea che queste valutazioni non sono ancora note e ufficiali, ma supportano l'ipotesi che dietro l'azione di sabotaggio ci possa essere solo un attore statale. Fonti degli organi di sicurezza tedeschi avrebbero dichiarato che sommozzatori o un robot telecomandato hanno già raccolto prove nel fine settimana. In questo modo, nel migliore dei casi, si potrebbero trarre le prime conclusioni sul tipo di esplosione avvenuta sott'acqua e sugli esplosivi utilizzati. Tuttavia, è difficile prevedere quante tracce si sono potute o si possono ancora trovare. Finora il governo tedesco si è trattenuto dal fare ipotesi su chi possa avere eventualmente danneggiato le pipeline.
Le accuse di Maria Zakharova
Mosca torna ad accusare gli Stati Uniti. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha sostenuto che gli incidenti al largo delle coste della Danimarca e della Svezia si sono verificati in un territorio che è "pienamente sotto il controllo" delle agenzie di intelligence statunitensi. "È successo nelle zone commerciali ed economiche di Danimarca e Svezia. Sono Paesi che gravitano attorno alla Nato, Paesi che sono completamente controllati dai servizi di intelligence statunitensi".
A stretto giro interviene anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov che bolla gli incidenti ai gasdotti come "un atto terroristico, probabilmente di un paese straniero". Sulle notizie che parlano di truppe russe nell'area: "Sono notizie distorte, sono state viste molte più truppe della Nato nell'area".
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"Sabotaggio sconsiderato"
"Il danneggiamento dei gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione: tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili", dichiara in una nota il Consiglio Atlantico. Il testo è stato sottoscritto anche da Svezia e Finlandia, alleati entranti.
Poi l'annuncio: "Noi, come alleati, ci siamo impegnati a prepararci, scoraggiare e difenderci dall’uso coercitivo dell’energia e da altre tattiche ibride da parte di attori statali e non statali. Qualsiasi attacco deliberato contro l’infrastruttura critica degli alleati sarà accolto con una risposta unita e determinata”.
Attenzione speciale alle centrali nucleari
"Attenzione intensificata" sulle centrali nucleari svedesi Ringhals e Forsmark in seguito alle falle nel gasdotto russo Nord Stream "poiché il quadro della minaccia contro la Svezia si è ampliato e approfondito ed è sia militare che civile", secondo le forze di sicurezza citate dai media locali. "Ciò significa maggiore vigilanza e segnalazione di eventuali deviazioni", ha affermato Karin Swanson, capo ufficio stampa di Ringhals, senza spiegare quale tipo di protezione sia stata messa in campo, né quali misure siano state prese.
Livelli anomali di gas serra
Livelli insolitamente elevati di gas serra nell’aria sono stati rilevati dalle stazioni di ricerca svedesi dopo le perdite di gas dai gasdotti russi Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. Lo riferisce il media Svt Nyheter. "Vediamo un aumento della concentrazione di gas metano e sappiamo che le correnti d’aria provengono dalla zona di Bornholm (isola danese vicina all’impianto dove è stata rilevata la falla)". Circa dodici ore prima, presso la stazione di ricerca di Uppsala, sono stati misurati livelli elevati dello stesso gas: "È una coincidenza piuttosto interessante che quando guardiamo le masse d’aria e come hanno viaggiato per arrivare qui, possiamo vedere che hanno attraversato il Mar Baltico intorno a Bornholm. Pertanto, c’è un’alta probabilità che il gas metano nelle masse d’aria provenga dalle perdite da Nord Stream", afferma Tobias Biermann, ingegnere ricercatore presso la stazione di ricerca svedese di Hyltemossa.
Cnn, intelligence Ue: navi russe in area falle
I nuovi dettagli emergono mentre due funzionari dell’intelligence europea hanno osservato che lunedì e martedì navi di supporto della Marina russa di Vladimir Putin erano in prossimità delle falle nei gasdotti. Lo riferisce la Cnn. Non è chiaro se le navi abbiano avuto a che fare con le esplosioni, hanno detto le fonti, ma è uno dei tanti fattori che gli investigatori esamineranno.
La settimana scorsa sono stati osservati sottomarini russi non lontani da quelle zone, ha detto uno dei funzionari dell’intelligence. Le navi russe operano abitualmente nell’area, secondo un funzionario militare danese, che ha sottolineato che la presenza delle navi non indica necessariamente che la Russia abbia causato il danno. "Le vediamo ogni settimana", ha dichiarato. "Le attività russe nel Mar Baltico sono aumentate negli ultimi anni. Spesso mettono alla prova la nostra consapevolezza, sia in mare che in aria".
Nuovi sospetti sulla Russia
Ma gli avvistamenti gettano ulteriori sospetti sulla Russia, che ha attirato la massima attenzione da parte dei funzionari europei e statunitensi in quanto unico attore nella regione che si ritiene abbia la capacità e la motivazione per danneggiare deliberatamente gli oleodotti, scrive l’emittente Usa.
Nord Stream 1, perdita dovrebbe cessare lunedì
Le perdite di gas dal gasdotto Nord Stream 1 potrebbero cessare lunedì. Lo ha detto a Reuters l'operatore del gasdotto. Un portavoce di Nord Stream AG ha affermato, però, che non è possibile fornire alcuna previsione sul futuro funzionamento del gasdotto fino a quando non saranno valutati i danni. "La valutazione sarà effettuata sul posto non appena riusciremo ad avvicinarci all'area, che al momento è soggetta a restrizioni", ha spiegato. Secondo il responsabile della commissione Energia della Duma russa e presidente Russian Gas Society, Pavel Zavalny, è possibile riparare il gasdotto ma ci vorrà del tempo: "Non un mese o due ma almeno sei mesi o un anno".