Rincari record per farina e mais "Il pane vicino ai 4 euro al chilo"

Il grido d’allarme di forni, bar e pasticcerie dopo lo stop alle importazioni da Russia, Ucraina e Bielorussia

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di Francesco Bocchini

Per la prima volta nella storia, grano tenero e mais hanno sfondato in Italia quota 400 euro a tonnellata, facendo registrare rispettivamente +17% e +23% rispetto alla scorsa settimana. Un record di cui il nostro Paese avrebbe fatto volentieri a meno. La crescita dei prezzi delle materie prime era già cominciata nei giorni antecedenti allo scoppio della guerra in Ucraina, ma adesso le conseguenze del conflitto stanno per bussare alla porta in maniera dirompente. In parte lo hanno già fatto: basti pensare che dal 17 febbraio, il grano tenero per pane e dolci, come ad esempio i biscotti ma non solo, ha subito un’impennata del 31,4% e il mais del 41%. Ma accanto alla vertiginosa salita dei costi delle materie prime c’è da registrare quella altrettanto da capogiro dei prezzi dei carburanti, con gli autotrasporti pronti a scioperare a partire da lunedì. Il che rischia, fra le altre cose, di generare la sospensione o quantomeno il rallentamento dei rifornimenti di beni. Insomma, il quadro è tutt’altro che rassicurante per le imprese, specie se si pensa anche al blocco sull’export di determinate materie prime ordinato da Putin.

"Lo stop alle importazioni da Russia, Ucraina e Bielorussia ha conseguenze importanti per tutti i comparti agricoli, visto che da quei Paesi provengono i fertilizzanti che servono a garantire la crescita delle colture – dichiara Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia – L’annuncio del blocco arriva alla vigilia delle semine primaverili necessarie all’Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali, mentre in autunno le concimazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione".

Preoccupa anche il blocco dei Tir che rallenterebbe ulteriormente l’attività delle aziende. "Gli effetti li scopriremo più avanti. È difficile dire cosa accadrà di preciso, ma un po’ di timore c’è – le parole di Daniele Lombardi, direttore di Confagricoltura Pistoia –. Quel che possiamo già affermare con sicurezza è che cresceranno i costi dei trasporti". Alla luce di tutto ciò, ecco che i fornitori stanno mettendo in guardia ad esempio i titolari di forni, bar e pasticcerie: meglio acquistare di più adesso, onde evitare difficoltà di approvvigionamento più avanti.

"Mi hanno già avvertito che potrebbero esserci criticità nel mese di aprile. Se l’aumento dei costi delle materie prime mi ha portato ad alzare quello dei miei prodotti? Solo il prezzo del pane, salito a 3,80 euro al chilo", dice Francesca La Mattina del panificio Pan di Zucchero sulla Sala.

"Noi invece non abbiamo adottato alcun rincaro per il momento, dato che non ne sentiamo il bisogno – raccontano Christian Bernardinelli e Silvia Baldelli della pasticceria Cri’S Bakery – Rifornimenti? Avessimo lo spazio per mettere da parte qualcosa lo faremmo, ma non abbiamo un magazzino".