Sospesi 57 sanitari no vax in Sardegna: altri 700 non ancora immunizzati

Al vaglio di apposite commissioni la posizione di chi ha prodotto una certificazione sanitaria che impedisce la vaccinazione

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Cagliari, 12 agosto - Pugno duro nei confronti del personale sanitario non vaccinato: in Brianza sono oltre 200 i camici non immunizzati a rischio di sospensione dal proprio ordine professionale e dalla struttura dove lavorano. L’Ats ha inviato circa 3.600 lettere e per 950 professionisti (medici e infermieri) sono in corso accertamenti. Mentre in Sardegna l'Azienda per la Tutela della Salute ha già predisposto le prime 57 lettere per la sospensione dal servizio nei confronti di medici e sanitari non vaccinati. Ma tra il personale che opera nelle strutture pubbliche e private accreditate, sono oltre 700 i lavoratori del settore che ancora non hanno ricevuto il vaccino anti Covid-19. Al vaglio di apposite commissioni la posizione di chi ha prodotto una certificazione sanitaria, mentre in tanti si sono rifiutati di ritirare la raccomandata.

"I primi a essere sospesi - spiega il commissario straordinario di Ares Ats Sardegna, Massimo Temussi - saranno i dipendenti 'no vax' che lavorano nelle strutture sanitarie del nord Sardegna: sono già pronte le prime lettere di sospensione dal servizio, di cui 17 destinate ai camici bianchi dipendenti di Ats Sardegna". Le altre lettere sono destinate a 8 medici convenzionati e 32 lavoratori dell'Aou di Sassari. "Per il personale che non si farà vaccinare, con la sola esclusione di quelli a cui non è possibile effettuarlo per specifici motivi sanitari, scatterà la sospensione immediata dello stipendio - conferma il commissario dell'azienda ospedaliero universitaria Antonio Lorenzo Spano - e i trasgressori saranno sottoposti anche a possibili sanzioni ancora più pesanti se dovessimo accertare che questa loro decisione possa determinare dei cluster all'interno dei nostri ospedali". 

Ancora work in progress, invece, per l'avvio dei procedimenti di sospensione degli operatori delle altre aree della Sardegna. Restano invece tanti i sanitari che, per svariati motivi, non hanno ancora ritirato la lettera: per questi scatta il sollecito, come previsto dalla normativa vigente, come ultimatum prima della sospensione con decorrenza immediata. "Stiamo già varando un piano di riorganizzazione del personale nei reparti altamente critici - annuncia Temussi - Nel frattempo rivolgiamo un ultimo appello al senso deontologico di medici e infermieri perché si sottopongano al vaccino quanto prima, a tutela della loro salute e di tutti i pazienti. Ad oggi, oltre il 90% di  coloro che sono ricoverati nei nostri ospedali non ha ricevuto il vaccino, molti di loro sono in gravi condizioni in terapia intensiva. Ci auguriamo che i sanitari riflettano su questi dati: l'auspicio è che il personale si vaccini per garantire un sistema sanitario senza rischi per i pazienti"