
Fino alla dichiarazione di principio – la scuola è "una priorità" – sono stati applausi all’unanimità ma quando il premier incaricato Mario Draghi ha iniziato a declinare questa affermazione sono cominciati i distinguo. Alcuni più marcati, altri più dialoganti e meno netti, ma nel giro di un paio di giorni si è alzato il primo muro. Uno dei tanti, forse, che l’ex presidente della Bce si troverà davanti in un Paese in piena emergenza pandemica che necessita di riforme ma che ritiene si debba sempre iniziare dagli altri. Sulla scuola lo scoglio è sul piano dei recuperi delle conoscenze e...