Vaccini, Bertolaso: Lombardia da Champions, pronti a superare 115mila dosi giornaliere

Il consulente di Fontana: il treno non si fermerà, se arrivano più vaccini possiamo arrivare a 140mila somministrazioni al giorno

Bertolaso, Fontana e Moratti

Bertolaso, Fontana e Moratti

Milano - Il consulente della Regione Guido Bertolaso ha usato oggi una metafora calcistica per parlare della campagna vaccinale in Lombardia: "La Lombardia è da Champions League, vediamo se riusciamo a farle vincere lo scudetto". Il responsabile della campagna lombarda e consulente del governatore Attilio Fontana nelle scorse settimane aveva detto che presto la regione avrebbe mostrato cosa è in grado di fare e oggi ha parlato del record di 110mila vaccinazioni giornaliere raggiunto dal territorio nelle scorse ore. Un traguardo, ma non l'obiettivo finale. "Continueremo ad andare avanti con questo ritmo - ha detto in un'intervista esclusiva a Lombardia Notizie Online per inquadrare l'andamento delle vaccinazioni nel territorio lombardo -  e il treno continuerà a correre, tanto che oggi molto probabilmente supereremo le 115.000 inoculazioni". Una vera e propria corsa contro il tempo per riuscire a coprire - almeno con la prima dose - tutti i lombardi entro luglio. "Non ci fermeremo neppure sabato e domenica e le cifre saranno importanti. Poi, da lunedì ci assesteremo sulle 85-90.000 dosi al giorno" ha spiegato. Bertolaso ha infatti sottolineato che "queste sono le dosi che l'Europa, attraverso il coordinamento del generale Figliuolo", assegna alla Lombardia. "Se poi dovessero arrivare dall'Europa numeri più importanti saremo pronti ad aumentare perché la nostra capacità di fuoco può superare le 140.000 somministrazioni al giorno" ha sottolineato. 

"Il treno non si fermerà, numeri alti anche sabato e domenica"

"Da Figliuolo lavoro straordinario"

"Il generale Figliuolo - ha continuato Bertolaso - sta facendo un lavoro straordinario e la collaborazione con la sua struttura è davvero eccellente. L'unico timore, come detto, potrebbe arrivare dall'Europa anche se ormai le consegne sono standardizzate senza più sorprese negative. Il mese di maggio, quindi, sarà il più importante per svoltare anche nell'ambito dei numeri delle vaccinazioni". Bertolaso ha anche spiegato la scelta di aver preferito dei veri e propri hub rispetto a tanti piccoli centri territoriali. "Abbiamo dovuto fare delle scelte di economicità organizzativa, scelte - ha detto - che potessero garantire di vaccinare 6/7.000 persone in un solo centro. E ieri, ad esempio, in Fiera a Brescia sono state vaccinate oltre 6.000 persone, 5.500 al Palazzo delle scintille a Milano, e 3.000 sia in Fiera a Bergamo che a Malpensa Fiere".

La chiave dei centri massivi

"Questi centri massivi - ha continuato - ci consentono di concentrare il personale che deve vaccinare, di offrire ampi spazi anche per il parcheggio e garantire postazioni indispensabile come quelle per il Pronto soccorso". In ogni centro c'è infatti un centro di emergenza in grado di affrontare eventuali reazioni allergiche o altre problematiche. Da ultimo Bertolaso ha ricordato come "il vaccino sia una fondamentale misura di prevenzione, ma che bisogna continuare a mantenere precauzioni e comportamenti virtuosi sono altrettanto importanti". L'invito è dunque quello di "evitare di ripetere quegli errori che la scorsa estate ci hanno costretto poi a subire un inverno di grandi sacrifici". Proprio con questo obiettivo, da martedì, i volontari della Protezione civile consegneranno a ciascun vaccinato una mascherina e un volantino che ricorda come la partita non sia finita. "La mascherina - ha concluso - è una sorta di promemoria. Solo così usciremo da questo maledetto problema".