Vaccini, il fondatore di BioNTech: "Necessaria una terza dose di Pfizer"

Il siero sembra efficace contro le varianti, anche quella indiana. Intanto in Europa l'immunità di gregge è prevista tra luglio e agosto

Ugur Sahin, fondatore dell'azienda BioNTech (Ansa)

Ugur Sahin, fondatore dell'azienda BioNTech (Ansa)

Roma, 28 aprile 2021 - Possiamo guardare al futuro con fiducia dopo lo tsunami chiamato Covid. Un'ulteriore dose di vaccino Pzifer - dice il fondatore di Biontech - ci permetterà di essere protetti più a lungo contro il Coronavirus e le sue varianti. Non ci può dimenticare dell'esistenza del Covid, ma dobbiamo prepararci a una "nuova normalità", in cui ci abitueremo a convivere con il virus. Per l'Europa un bel traguardo in questa direzione sarebbe il raggiungimento dell'immunità di gregge, previsto entro agosto. 

Covid in Italia: il bollettino del 28 aprile 

Terza dose dopo 9 mesi 

Il fondatore di BioNTech Ugur Sahin  prevede la necessità di una terza somministrazione di siero anti-Covid. Le due dosi, che hanno un’efficacia del 95%, potrebbero infatti non essere sufficienti a lungo termine. "Nel tempo la protezione del vaccino contro il virus diminuisce, con il calo degli anticorpi" - ha comunicato Sahin in un incontro con la stampa estera in Germania. "Sarà necessaria una terza vaccinazione". Secondo le stime dello scienziato tedesco, la terza dose dovrà venire somministrata da un minimo di 9 mesi a un massimo di un anno dalla seconda inoculazione. Pfizer e BioNTech hanno perciò annunciato di aver avviato una valutazione della sicurezza e dell’immunogenicità di un'eventuale dose aggiuntiva del siero BNT162b2.

Pfizer sfida la variante indiana

Il ricercatore tedesco si è detto ottimista che il suo siero sia efficace anche contro la variante indiana, che sta mettendo in ginocchio il subcontinente asiatico, e secondo l’Oms è già stata individuata in almeno 17 Paesi, tra cui l’Italia. "Stiamo ancora testando la variante indiana, ma ha mutazioni che abbiamo già testato e contro le quali il nostro vaccino funziona, quindi sono fiducioso", ha detto Sahin nel corso della conferenza stampa. Il siero Pzifer dovrebbe essere efficace contro tutte le varianti, basti pensare che, secondo i dati forniti da Israele, contrasta al 97% la variante britannica, finora la più forte a livello globale. Il siero Pfizer per il momento sembra inattaccabile. "Abbiamo creato una specie di fortezza che è molto difficile superare",  ha sostenuto lo scienziato. E nel caso qualche variante riesca nell’impresa, si può sempre modificare il prodotto.

Ritorno alla normalità

Il professore Sahin ha poi parlato del fatidico ritorno alla normalità. Vietato dimenticarsi di quello che è stata la pandemia e tornare indietro a due anni fa. Ma l’obiettivo è "una nuova normalità". "Questo significa che ci si potrà proteggere dal virus e che si tornerà a muoversi liberamente, ma anche che ci saranno persone che non sono vaccinate, magari perché non vogliono o che a causa di un cattivo sistema immunitario sono ancora a rischio. Dobbiamo fare attenzione anche a loro", ha continuato lo scienziato, di origini turche, che non esclude che ci potranno essere altri piccoli focolai.  Secondo Sahin non dovremmo perciò dimenticarci dell’esistenza del Covid, ma di "tutta l’emotività" legata ad esso.

Meno restrizioni per i vaccinati 

Il fondatore di BioNTech ha poi parlato di come si deve comportare chi è già completamente immunizzato.  "I vaccinati non si ammalano e soprattutto non trasmettono più il virus. Per cui ha senso dare più liberta", ha affermato Sahin, che però poi ha ammonito "bisogna stare attenti a non procedere troppo rapidamente per non vanificare i risultati ottenuti e per non creare discriminazioni verso chi ancora non ha ottenuto una somministrazione". È importante quindi che prima di concedere più libertà si raggiunga una percentuale sufficiente di immunizzati. Lo scienziato tedesco ha previsto che questo succederà a inizio estate. "Entro giugno sarà vaccinato il 50-60% della popolazione in Europa. A quel punto ci potranno essere alleggerimenti delle misure restrittive per la maggior parte delle persone" ha concluso infatti Sahin. L’immunità di gregge sarà invece raggiunta tra luglio e agosto. Sarà importante in questo senso vaccinare anche i bambini, che possono avere un decorso grave della malattia anche se in casi rari. 

Come curare il Covid a casa: niente cortisone, bene l'aspirina

"Importante successo dell'umanità"

Si è detto soddisfatto, il fondatore dell’azienda di Magonza, di come in molte parti del mondo sia stata affrontata l’emergenza Covid e della collaborazione tra scienziati, autorità e popolazione. "Tutti hanno contribuito: dopo un anno avevamo già diversi vaccini approvati" ha infatti affermato Sahin, che ha definito la reazione alla pandemia "un importante successo dell’umanità". Vietato mollare la presa, per vincere la lotta contro il Coronavirus. In questa direzione il patron BioNTech ha annunciato che la capacità produttiva dei vaccini BioNTec/Pfizer verrà aumentata da 1,3 miliardi di dosi a 3 miliardi di dosi.  Sahin si è poi con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e in generale con tutta l’Ue per l’ottimo lavoro di armonizzazione delle posizioni dei vari paesi. "Io trovo fantastico che tutti i 27 Stati membri abbiano ottenuto contemporaneamente tutti i vaccini. E' un fatto storico" ha ribadito il ricercatore che ha aggiunto che si sta progettando con l'Ue "una rete produttiva europea".

Nel resto del mondo

Pfizer-BioNTech si sta muovendo in tutto il mondo. "Non è possibile creare stabilimenti produttivi in ogni Paese" - ha affermato Sahin, che però ha annunciato che si sta trattando per creare nuovi centri produttivi in Africa e in Asia. Guardando all’oriente il fondatore di BioNTech si aspetta che il siero Pfizer venga presto approvato anche dalle autorità competenti di Pechino, così che la distribuzione in Cina possa iniziare già da luglio. Per quanto riguarda il resto del mondo, lo scienziato non ritiene sia una buona soluzione vendere le licenze ad altri, "se non licenze speciali per produttori molto competenti". Importante tutelare la qualità del siero.  "Dobbiamo assicurarci che il vaccino che viene prodotto per esempio in Iraq o in Africa abbia la stessa qualità del nostro. Deve essere uguale ovunque", conclude Sahin che assicura:  "stiamo ragionando con attenzione su cosa fare per mettere a disposizione il maggior numero di vaccini per i Paesi in via di sviluppo".