Allarme variante Delta: nel Lodigiano dati da zona gialla

Nella Bassa il dato inizia a preoccupare: circa 60 casi di positività al Covid ogni 100mila abitanti

Una ragazza durante la vaccinazione

Una ragazza durante la vaccinazione

Lodi - Si rischia il ritorno in zona gialla, anche se l’aumento dei contagi è contenuto dalla campagna vaccinale. Minimi, peraltro, i sintomi. Il dato che però preoccupa è quello relativo alle incidenze: con un’incidenza superiore ai 50 casi per 100mila abitanti, salvo cambiamenti delle regole, si rischierebbe un ritorno in zona gialla. Una soglia che la provincia di Lodi ha superato questa settimana con circa 60 casi ogni 100mila abitanti. Ma al netto dell’aumento dei nuovi contagiati a causa del diffondersi della variante Delta, la situazione nel territorio non sta avendo ripercussioni negli ospedali. Le terapie intensive di Lodi e Codogno sono Covid free, mentre nei quattro presidi dell’Asst di Lodi sono ricoverati solo cinque pazienti colpiti dal virus. I sintomi per quasi tutti i lodigiani colpiti dal virus, soprattutto dalla variante Delta, non sono pesanti. Qualche linea di febbre, guaribile con la tachipirina.

Una situazione che non desta preoccupazione ai medici di base lodigiani. "Le persone colpite sono quelle non vaccinate o con una sola dose - evidenzia il medico di base Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei medici di Lodi -. A portare il virus in casa sono i più giovani. Ma i sintomi sono molto contenuti. Incidere in maniera importante la campagna vaccinale. I vaccini hanno dimostrato di funzionare. Lo scorso anno, nello stesso periodo, avevo ancora tanti pazienti in isolamento domiciliare. Oggi la situazione è totalmente diversa. Ma non dobbiamo abbassare la guardia". Vajani, che ha più volte sostenuto la sua contrarietà all’abbandono delle mascherine all’aperto scattato in Italia dal 28 giugno, lancia un appello al Governo ad accelerare sull’utilizzo del green pass per muoversi in sicurezza in vista delle vacanze. "Le scene che ho visto anche a Lodi con i festeggiamenti per la vittoria degli Europei mi hanno fatto impressione. Tante persone assembrate e senza mascherina. Bisogna far capire a tutti che non possiamo permetterci distrazioni. Il virus circola e i casi ci sono. Io sarei favorevole a un utilizzo del green pass per permettere solo ai vaccinati di accedere ad alcuni eventi molto affollati, come concerti o feste".

Intanto, la Regione ha annunciato ieri che dal 19 luglio fino all’inizio del prossimo anno scolastico, scatterà una iniziativa di vaccinazione straordinaria. "Un’azione - comunica la direzione generale Welfare - rivolta in particolare ai cittadini dai 12 ai 29 anni, un target ritenuto particolarmente critico per le varianti in circolazione". Nella provincia di Lodi sono infatti quasi 10.000 gli adolescenti tra i 12 e i 19 anni che non si sono ancora vaccinati o prenotati, pari al 43% del loro totale. "Inoltre il 7% dei giovani tra i 20 e i 29 anni - precisa ancora la Nota - non ha ricevuto neppure una dose di vaccino". Nel Lodigiano sono due gli hub che verranno utilizzati, quelli di Lodi e Codogno. "Verranno messi a disposizione circa 28mila posti destinati agli adolescenti compresi tra i 12 e i 18 anni e altri 12mila riservati agli over 18 anni", concludono dalla Regione. I due hub resteranno peraltro aperti, contrariamente a quanto era stato annunciato, anche ad agosto. Solo due i giorni di chiusura: l’1 e il 15 agosto. A Sant’Angelo invece si chiude sino a fine agosto.