Zona gialla e arancione, quali regioni sono a rischio e quando. La Lombardia?

Sono sette attualmente le aree che hanno già abbandonato la zona bianca. I numeri di contagi e ricoveri indicano nuovi imminenti cambiamenti

Milano, 23 dicembre 2021 - Il Covid corre e non dà tregua neppure per Natale, complice probabilmente la diffusione della variante Omicron, di cui sono stati sequenziati già 82 casi su tutto il territorio nazionale. I contagi e i ricoveri in ospedale sono in aumento: ieri, mercoledì 22 dicembre, sono stati registrati 36.293 nuovi casi e 146 morti. A fronte di  779.303 tamponi, il tasso di positività è salito ancora al 4,65%Sono 1.010 i pazienti in terapia intensiva in Italia, mentre in area medica sono 8.544. Per questo, il Governo ha intenzione di prendere una serie di decisioni che vadano verso una maggiore stretta già prima della fine dell'anno. 

Intanto, in questa situazione l'Italia rischia di tingersi tutta in arancione. Molto probabilmente non da lunedì 27 dicembre, ma da gennaio (il 3 o il 10) potremmo assistere a uno o più passaggi in fascia intermedia di rischio. Anche se il vero impatto delle feste su contagi e ospedalizzazioni lo si vedrà probabilmente al rientro dalle ferie, dal 10 gennaio in poi.  Così, dopo il ritorno in zona gialla di Friuli-Venezia e Giulia, Alto Adige, Trentino, Calabria, Veneto, Liguria e Marche spuntano ora le prime regioni che rischiano di entrare nella zona arancione. Mentre, alcune aree che sono ancora in zona bianca potrebbero entrare in quella gialla già entro Capodanno. Vediamo tutto nel dettaglio. 

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L'attuale mappa dell'Italia

Dopo Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano e Calabria, lunedì 20 dicembre, hanno cambiato colore anche Liguria, Veneto, provincia autonoma di Trento e Marche. Poche le differenze tra le due fasce dopo l'introduzione del Super Green pass, tra cui l'obbligo di uso della mascherina all'aperto. 

Le regioni a rischio zona gialla

Le prossime ore saranno decisive per i cambi di colore: i dati sulle ospedalizzazioni dicono che a Capodanno altre regioni potrebbero aggiungersi alle 5 e alle due province autonome già in giallo. Il Piemonte ha già tutti i parametri per il cambio di fascia ma rischiano pure Lazio, Lombardia e Sicilia. 

PIEMONTE - Il Piemonte si prepara alla zona gialla, da lunedì 27 dicembre, e per mettere in sicurezza il Natale sta valutando di anticipare a venerdì l'obbligo della mascherina all'aperto. In attesa del pre-report del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità, il governatore Alberto Cirio incontrerà domani prefetti e presidenti di provincia per mettere a punto una ordinanza che metta "più al riparo questo weekend di feste natalizie". Per il secondo giorno consecutivo i contagi sono stati sopra quota 3 mila, ma a preoccupare è soprattutto l'occupazione dei posti letto in ospedale: stabili le terapie intensive, nei reparti ordinari sono 854 i pazienti ricoverati. Individuati altri due casi Omicron, che diventano così quattro in tutto. 

LAZIO - Nel Lazio, dove a mezzanotte è scattato l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto, le vaccinazioni anti- Covid proseguiranno durante tutte le giornate di festa compreso Natale e Santo Stefano. Complessivamente è stata superata quota 10 milioni e 600 mila vaccinazioni anti- Covid Più del 95% degli adulti ha ricevuto la doppia dose e il 90% degli over 12. Per quanto riguarda la fascia 5-11 anni sono oltre 20 mila le vaccinazioni somministrate mentre prosegue il trend di crescita delle prime dosi. Sono oltre 1,6 milioni le dosi booster effettuate. Nelle ultime 24 ore, nel Lazio si registrano 2.497 nuovi casi (+212), 8 decessi (-5), 915 ricoverati e 128 le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 4,1%. Il valore Rt è sceso sotto 1 0.99 mentre l'incidenza è eumantata a 260 per 100 mila abitanti. La percentuale di posti letto occupati da malati Covid in terapia intensiva è al 12% e quella dei malati in area medica al 13%. L'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ha spiegato che "il Lazio rischia il giallo, probabilmente verso il Capodanno potremmo andarci. Bisogna sempre mantenere alta l’attenzione, abbiamo un vantaggio da difendere e non dobbiamo far calare le misure di prevenzione”, ha detto.

LOMBARDIA - Mercoledì 22 dicembre, la Lombardia ha superato la soglia dei 10mila contagi in un solo giorno (10.569), mentre crescono il tasso di positività (5,79%) e i ricoveri: +3 in terapia intensiva e +45 nei reparti ordinari. I decessi sono 21. Cifre che inducono la Regione ad accelerare la campagna vaccinale. "Negli ultimi sette giorni sono state somministrate 712.641 dosi di vaccino, per una media giornaliera di 101.805 iniezioni", ha reso noto la vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Ha completato il ciclo vaccinale l'80% degli over 80 e il 55% dei 70enni. Numeri alti anche per le prenotazioni dei bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno raggiunto quota 114.885, il 18% della platea di riferimento, di cui 32.043 già vaccinati (5%). Secondo l'ultimo aggiornamento dei dati Agenas, in Lombardia l’incidenza è di 261 casi, e sono auemntati i numeri delle ospedalizzazioni:  l'occupazione delle terapie intensive è al 10% e quella dei reparti ordinari al 12%.   “Per Natale continueremo a rimanere bianchi, aspettiamo giovedì (oggi ndr) per gli ultimi dati. Aumentano i contagi ma non in maniera esponenziale i ricoveri, questa è la dimostrazione che i vaccini allontanano quantomeno dalle situazioni più gravi e quindi noi confidiamo di poter rimanere bianchi anche per capodanno. Bisogna comunque ribadire e sottolineare come oltre alla necessità della vaccinazione ci vogliano attenzione e precauzioni, fondamentali per la battaglia al virus”, ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

SICILIA -  Mentre in Sicilia divampa il caso del No vax che ha corrotto un'infermiera per fingere la vaccinazione anticovid e ottenere il Green pass per sè, un amico e i suoi due figli aumentano i casi di positivi al virus che ieri sono stati 1.432 a fronte di 31.904 tamponi. Il tasso di positività è salito quindi al 4,5%. %. L'isola è al settimo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 21.934 con un aumento di 866 casi. I guariti sono 548 mentre le vittime sono state 9 e hanno protato il totale dei decessi a 7.364. Sul fronte ospedaliero sono 605 ricoverati, con 14 casi in piùi; in terapia intensiva sono 67, 4 casi in più. Intanto i pediatri di libera scelta della provincia di Catania dicono di essere pronti per le vaccinazioni anti- Covid per i loro piccoli assistiti.  Stando agli ultimi dati Agenas, il tasso di occupazione delle rianimazioni è all’8%, mentre ha raggiunto il limite del 15% previsto per le aree mediche. Il cambio di colore è inevitabile, ma potrebbe scattare da lunedì 3 gennaio. 

Le regioni a rischio zona arancione

Se non si arrestano i contagi, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto e Calabria a gennaio potrebbe passare dalla zona gialla a quella arancione.

FRIULI VENEZIA GIULIA -  Il Friuli-Venezia Giulia, già in zona gialla, rischia di finire in zona arancione a gennaio. I tassi di occupazione delle terapie intensive si avvicinano al limite del 20%, registrando il 17%. I posti in area medica invece sono al 23%. Nonostante ciò, il governatore Massimiliano Fedriga ha ribadito che la "situazione è sotto controllo". Ieri, in Friuli, su 9.835 tamponi molecolari sono stati rilevati 789 nuovi contagi, con una percentuale di positività dell'8,02%. Sono inoltre 21.247 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 148 casi (0,70%). Le persone ricoverate in terapia intensiva sono scese a 26 e i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono calati a 293.  I decessi complessivamente ammontano a 4.154.

LIGURIA - Ospedalizzazioni in aumento in Liguria (terapie intensive 14%, ricoveri 23%): anche la regione governata da Toti rischia di passare in arancione, non dal 27 dicembre, ma dal 3 gennaio. Ed è stato lo stesso Toti a definire "possibile" il cambio di colore. I nuovi casi in regione, ieri, sono stati 1.129, un nuovo picco della quarta ondata, e si sono registrati altri 9 decessi. Gli ospedalizzati sono stati 21 in più, per un totale di 453, con un totale di 28 persone in terapia intensiva.

VENETO - Discorso a parte per il Veneto (terapie intensive 17%, ricoveri 18%). La zona arancione si avvicina gradualmente, lo ha detto anche il governatore Luca Zaia: "Il nostro modello dice che fino alla prima settimana di gennaio saremo in crescita con i contagi e ci avvicineremo" al passaggio di fascia. Il Veneto potrebbe restare in giallo fino al 3 gennaio per magari cambiare la settimana successiva, ovvero a partire dal 10 gennaio. Intanto, ieri, sono stati registrati 4.522 nuovi contagi, con un tasso di incidenza sui tamponi effettuati del 3, 81%. E 20 decessi. La situazione negli ospedali peggiora per i ricoveri nelle aree mediche, 1.186 (+19), migliora invece nei posti letto occupati nelle terapie intensive, 164 (-10). 

CALABRIA - Crescono ricoveri e vittime, oltre ai contagi, in Calabria. Nelle ultime 24 ore sono state sette le vittime. E sei sono stati iricoveri in terapia intensiva, numeri che dovrebbero portare ad una occupazione dei posti letto a circa il 15%. In crescita, contenuta (+2), anche i ricoveri in area medica.  Sul fronte contagi, i nuovi positivi 676 per 9.529 tampon.. Il tasso di positività è salito così dal 4,81% al 7,09%. I casi attivi sono 9.294 (+385), gli isolati a domicilio 9.034 (+377) ed i nuovi guariti 284.  La regione, per adesso, ha 180/190 casi ogni 100mila abitanti (nella settimana dal 13 al 19 sono stati 188); il 12% di occupazione delle terapie intensive e il 20 in area medica. Ma a gennaio potrebbe passare in zona arancione.

Quando si passa in zona gialla

Tre sono i parametri che determinano il colore della regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona gialla devono essere contemporanemanete superate tre soglie limite: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza: soglia superata in tutte le regioni; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva. 

Quando si passa in zona arancione

Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

Le regole in zona bianca e zona gialla

Le regole in zona gialla sono quasi identiche alla fascia bianca, la differenza fondamentale è l'obbligo di mascherina all'aperto in più rispetto alla zona più chiara. Per il resto si mantiene il doppio binario tra chi ha il Super Green pass e chi ha quello base (che si ottiene con tampone), per fare le attività in cui è richiesto, dai cinema ai teatri, dai ristoranti ai concerti. Sulle mascherine all'aperto, però, è necessario fare attenzioni alle ordinanze regionali,  perché già in diverse zone d'Italia si è scelto di anticipare la misura. In generale, sia in zona bianca che in zona gialla, non ci sono limitazioni agli spostamenti. Tutti i negozi sono aperti, così come bar, ristoranti e tutte le attività produttive senza limiti di orario. Niente coprifuoco e niente limiti per quanto riguarda pranzi e cenoni.

Le regole in zona arancione

In zona arancione è possibile spostarsi liberamente nel proprio Comune. Per raggiungere però altri comuni o altre regioni è necessario che l'esigenza di spostamento sia comprovata da motivi di salute, lavoro o necessità, o per servizi non disponibili nel nostro comune. Serve quindi l'autocertificazione che andrà mostrata in caso di controlli. Nel caso si prendano aerei, treni o bus, sarà sufficiente avere il green pass base (essere vaccinati, guariti o essersi sottoposto a un tampone). Si potrà entrare in negozi e uffici senza Green pass. Unica eccezione i negozi che si trovano nei centri commerciali: nei giorni festivi e prefestivi per accedere a questi esercizi servirà il Green pass rafforzato (sono esclusi dalla norma alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). Per quanto riguada bar e ristoranti, servirà il Green pass rafforzato per sedersi al tavolo all'aperto, ma anche per consumare al bancone.  Per accedere a palestre e piscine non basterà più il tampone: servirà il certificato verde rafforzato. Idem per praticare sport di squadra al chiuso (se si tratta di sport di contatto anche all'aperto). Super green pass obbligatorio per centri benessere, centri termali e parchi tematici.  Ma anche per chi vorrà acquistare uno skipass e utilizzare gli impianti di risalita in montagna. Il certificato servirà anche per centri sociali e centri ricreativi, sia al chiuso che all'aperto. Stessa modalità per bingo e casinòcinema, teatri, stadi, feste. In zons arancione mostre e musei vietati a chi non è vaccinato.