Ascoli, notte deliziosa in vetta

I bianconeri sono la capolista del campionato dopo anni. Vittoria schiacciante e meritata contro lo Spezia

La festa bianconera

La festa bianconera

Ascoli, 24 settembre 2019 - Rigiochiamo domani. E dopodomani. E giovedì. E poi un’altra volta ancora. Con questa squadra, sempre così. Sempre bella, tosta, capace di soffrire, fortunata quando serve, se serve. C’è un momento della partita Ascoli-Spezia in cui sì, è chiaro che questa sia già la squadra di Paolo Zanetti. Ve lo raccontiamo con piacere.  

TAGLIO. E’ appena uscito il suo numero “11” sulla lavagnetta. Deve lasciare il campo, il pasticcere Nikolino Ninkovic. Dentro alla sua partita, pardon, alla sua giornata dietro al bancone, ha messo tutto. Pressing sulla prima palla, un velo (sul rigore) e lo stesso rigore calciato da maestro del calcio, una punizione parata con le vertigini dal portiere spezzino, un paio di coccole alla palla mai fini a se stesse, quasi un’ora in campo col fardello del giallo (esagerato) sulle spalle senza mai, mai, mai, cadere in isterismi come quelli dello scorso anno. Esce dal campo sotto la Tribuna Mazzone. “E’ arrabbiato, fa il giro e va negli spogliatoi”. Taglia, avete capito bene, taglia accorciando la strada vicino alla bandierina del corner. “E’ arrabbiato, va negli spogliatoi”. Macché. Tira dritto. Va ad abbracciare Zanetti, che gli urla qualcosa. Qualcosa di grande. Signori, il pasticcere è cambiato. Fa quel che vuole in campo e non gli parte più la brocca. Mammamia, mammamia.  

BANDA. Ne sono due, forse tre, anzi quattro. Sono una “Banda” e stanno sulla “Banda”, per dirla alla spagnola. Una delle notizie più belle della serata, a nostro avviso, arriva proprio da loro. Sasà D’Elia e Raffaele Pucino, gli uomini della banda, sulla banda. La vittoria parte da loro, da idee loro, da iniziative loro, da giocate pulite loro. Con Padoin a ripiegare e la certezza che un impianto tattico come quello di mister Zanetti, se gli esterni vanno come stavolta, può diventare sentenza.  

FAGIANO. Stava là, sornione, prima della partita, vicino allo stadio Del Duca. “La legge del fagiano”, su wikipedia non c’è ma potremmo aggiungerla. E’ una conclamata, nota, ormai storica consuetudine calcistica che vuole sconfitta in casa la squadra che ha appena vinto in trasferta, specie se la trasferta si è disputata due o tre giorni prima. “Lu fagianu”, dicono a Porto San Giorgio, dove si parla con la “u” finale. Ecco, avete presente la faccia di Zanetti, con lo sguardo cattivo di Castellammare. Quella ha visto “lu fagianu”. E dal Del Duca è sparito. Attraverso il calcio. “Dicono "finiscila con questa storia, di essere romantico fino alla noia". Certo hanno ragione, è gente intelligente, ma di aver ragione non mi frega niente”. E dai, stanotte siate romantici. Datelo un bacetto a chi volete. A chi volete. Perché lo sapete sì che il Picchio sta in vetta? E “se il Picchio sta in vetta…”.