Ascoli, Ninkovic croce-delizia. Brivido Padella. E' zona playoff!

La vittoria contro lo Spezia di Marino porta i bianconeri nei quartieri alti della classifica.

Ascoli-Spezia

Ascoli-Spezia

Ascoli, 1 dicembre 2018 - Che bello. Fatecelo ripetere. Che bello, che è il calcio. Regala emozioni confezionate sul momento, mai scontate, mai banali. E tocca corde fantastiche, arriva fino al cuore passando per le coronarie. Nella corsa di Emanuele Padella c'è tutto quello di cui sopra. C'è la corsa di un uomo, un calciatore, che qualche settimana fa non ha nascosto di vivere un momento particolare, personale. Il tutto mentre la sua squadra, che ad inizio estate lo ha eletto capitano, aveva iniziato ad avere una fisionomia con due difensori centrali diversi. Eppure in quella corsa c'è tutto. C'è la rabbia di arrivarci, davanti al portiere dello Spezia. E la rabbia mista alla “tigna” di riprenderlo quel pallone, visto l'ultimo tocco poco educato da difensore centrale, da tipico difensore centrale.

E la capacità di buttarlo dentro. E la necessità, sì, la necessità, di quella corsa senza maglia e sottomaglia. Per arrivare praticamente in mezzo ai tifosi della Curva. Per farsi abbracciare da chiunque. Per festeggiare una vittoria meritata contro un avversario che ha giocato un bel calcio. Sono stati secondi che non si possono raccontare, o almeno che nessun racconto potrà mai rendere emozionanti rispetto all'averli vissuti e visti dal vivo. Dolente nota: Ninkovic. Nikolino è, a furor di popolo e di addetti ai lavori, il giocatore più forte di questa squadra e probabilmente, dell'intero campionato. E doveva capire, perché gioca da anni sui prati d'Europa, che ci sono arbitri che partono per indirizzare le partite per avere le copertine. Il suo primo fallo è da giallo, poi passano dei secondi in cui le sue guance diventano più rosse del solito. Ed è lì che un giocatore europeo, qual è lui, deve capire il momento. E non fare quell'entrata. Mai.

Anche perché dà la possibilità all'arbitro di diventare protagonista (arbitro che poi sbaglia pure nel giudicare la mezza manata sul busto di Bidaoui a Troiano, cacciandolo) e alla gente che era allo stadio di non poter godere più di un Ascoli da pelle d'oca, di quelle palle in verticale che stimolano fantasie ben più illegali di quelle solo sportive e soprattutto mette in difficoltà una squadra che avrebbe chiuso in scioltezza una partita che sarebbe stata archiviata come la partita del “Gol più bello dell'anno di Michele Cavion” e del “Gol numero 100 di Sentenza-Ardemagni”.

Ah, attenzione. Guardate la classifica, vicino al nome dell'Ascoli c'è il bollino verde. Quello della zona playoff...