Ascoli Picchio, via la calcolatrice

Il commento dopo la brutta sconfitta a Venezia che vale l'ultimo posto in classifica dei bianconeri

Il ds dell'Ascoli Picchio Cristiano Giaretta

Il ds dell'Ascoli Picchio Cristiano Giaretta

Ascoli, 11 marzo 2018 - Prendete le calcolatrici, tutte, quelle "vecchio stile" che di lavoro fanno solo i conti. Disinstallate quelle sui vostri smartphone, inibite il collegamento sul desktop di quella del vostro pc. Le calcolatrici non vi servono più, almeno per i prossimi due mesi. L'unica, possibile, ultima soluzione che ha Serse Cosmi per salvare il suo Ascoli, perché quello di oggi è il suo Ascoli, è quella di rivoluzionare (termine che gli dovrebbe essere caro) tutto il progetto e il suo credo calcistico per girare la rondella dell'accendino e fare in modo che la fiammella riaccenda la speranza. Altro che "continuare su questa strada". Ma ci rendiamo conto? L'Ascoli va a Venezia con il bisogno dannato di fare punti, più che di dare segnali, non tira in porta, ripetiamo non tira in porta, perde, e il direttore sportivo padre del mercato bianconero (estivo e di gennaio, perché le favole Cristiano Giaretta le può raccontare ad altri, non a noi) va in sala stampa dicendo che la strada è quella giusta e che bisogna continuare così. Chiudiamola questa parentesi, per evitare di rovinarci e rovinarvi la domenica ancor più di quanto sia già nera. Torniamo a Cosmi: ora che ha recuperato Mengoni e Cherubin e che quindi ha due difensori che contrastano nel corpo a corpo con l'avversario, ora che Mignanelli sta tornando piano piano ad essere abile e arruolato, ora che Kanoutè dà garanzie tecniche, prima che tattiche a centrocampo, ci permettiamo di fare qualche lista di ruoli. Difensori centrali: Padella e De Santis destri, Mengoni e Cherubin sinistri. Terzini: Mogos destro (con De Santis in alternativa), Mignanelli e Gigliotti (sì, lui, a nostro avviso da esterno dei quattro "bloccato" con piede educato può dire la sua molto più che da centrale). Mezzeali: Bianchi, Addae, Carpani, D'Urso; Registi (o volanti centrali, per dirla alla sudamericana): Kanouté, Buzzegoli. Esterni offensivi: Martinho, Lores Varela, Clemenza, Baldini. Attaccanti: Monachello, Ganz, Rosseti. Ecco, mister Cosmi, getti via la calcolatrice, per favore, lo faccia anche lei. E vari questo 4-3-3 offensivo, perché se l'Ascoli si difende bene, gol lo prende comunque. Ma non riesce a farlo. E allora alzi questo baricentro, vari uno schema più offensivo che possa, con la "follia" sopperire alle tante carenze tecnico-tattiche della squadra. Tenti di far giocare Monachello o Ganz dentro, sempre dentro, l'area avversaria e non a quaranta metri dalla porta. Ci provi, e se andrà male, avrà comunque fatto qualcosa per rianimare una squadra che a due mesi e mezzo dalla fine del campionato sembra già rassegnata. Perdere 5-4 è la stessa cosa di 1-0 su rigore dubbio, come ieri. E' la stessa identica cosa. Per questo prendete le calcolatrici, tutti voi, prendiamo le calcolatrici, tutti noi, e buttiamole dalla finestra. Nel calcio, in questa situazione, non servono proprio...