Albergatori e concessionari di spiaggia di Grottammare hanno ufficializzato la nascita della Consulta per il turismo alla quale hanno già aderito 27 strutture. Lo scopo è mettere in evidenza i problemi della categoria e stimolare l’amministrazione comunale ad affrontarli, come hanno affermato i promotori, Umberto Scartozzi per gli albergatori e Ilenia Illuminati per i concessionari di spiaggia. Insieme, qualche tempo fa hanno lamentato una serie di problemi: l’aumento della Tari, il danno di immagine causato per il divieto di balneazione, i servizi pubblici, le scogliere nella zona sud della città dove gli operatori si sentono più abbandonati, la mancata possibilità di cambio di destinazione degli alberghi. "Nella riunione convocata dal Comune nell’incontro con gli operatori della ricezione turistica non c’è stata alcuna risposta alle criticità che avevano sollevato – afferma Umberto Scartozzi – Per esempio il divieto di balneazione per l’acqua inquinata trovata dall’Arpam il giorno dopo il violento nubifragio, che ha causato un enorme danno di immagine. Ora abbiamo paura per il prossimo anno. Se dovesse avvenire un altro caso simile il Comune si dovrebbe adoperare affinché qualcuno non decida di eseguire le analisi 12 ore dopo, ma aspettare almeno 48 ore poiché, in quel caso, il risultato sarebbe scontato. Ci vuole un po’ di buon senso. I turisti ci dicevano che il mare era bello eppure veniva dato per inquinato. C’è un problema di comunicazione. Serve poi un portale turistico per fornire informazioni agli ospiti della Perla dell’Adriatico in tempo reale, manifestazioni comprese".
Sulla Tari, Filippo Olivieri dell’hotel Parco dei Principi, ha evidenziato che la tassa aumenta perché non sono ottimizzati i servizi. Posto l’accento anche sulla questione che il ritiro avviene tutti i giorni solo a luglio e agosto, mentre gli altri mesi tre volte ogni settimana. Riccardo Marconi ha posto l’accento sulla questione delle tasse: "Non possiamo pensare alla ristrutturazione delle strutture se in un mese e mezzo di lavoro dobbiamo pagare 80 mila euro tra Tari e IMU. Ci devono dare la possibilità di cambiare la destinazione d’uso delle nostre strutture da ricettive a civile abitazione". Altro punto in discussione la necessità di una migliore cura a sud del Tesino e la riprofilatura delle scogliere frangiflutto che non avviene da molti anni.
Marcello Iezzi