Atti persecutori: nei guai. Convivenza da incubo, vicina di casa denunciata

La donna di 62 anni sotto processo per i fatti avvenuti in una palazzina di Porta Maggiore, dove una coppia viveva al piano superiore .

Atti persecutori: nei guai. Convivenza da incubo, vicina di casa denunciata

Atti persecutori: nei guai. Convivenza da incubo, vicina di casa denunciata

E’ iniziato davanti al tribunale di Ascoli il processo a carico di una donna di 62 anni finita nei guai dopo la denuncia sporta da una coppia ascolana al culmine della sopportazione. I coniugi, assistiti dagli avvocati Umberto Gramenzi e Sabrina Furone, si sono costituiti parte civile in occasione dell’udienza preliminare al termine della quale il giudice Barbara Caponetti ha rinviato a giudizio l’imputata per l’accusa di atti persecutori (stalking): rischia una condanna da uno a sei anni e sei mesi. Oggetto dell’inchiesta della Procura di Ascoli fatti che sono avvenuti dal 2016 in poi, senza soluzione di continuità, in una palazzina a Porta Maggiore dove la coppia viveva in un appartamento nel piano superiore a quello della donna. Quest’ultima lamentava rumori provenienti dall’appartamento al piano superiore dovuti per lo più al fatto che la giovane coppia ha un bambino. Rumori che la donna mal sopportava e non lo ha nascosto: anzi, secondo la denuncia della coppia ascolana, al loro indirizzo avrebbe più volte rivolto urla, lamentele, anche appostandosi sul pianerottolo e aspettando che i vicini di casa scendessero le scale per uscire. "Non vi vergognate! Sfacciati, maleducati, possa rompersi le gambe giù per terra. Ci vuole rispetto per le persone, io sto male; perché non ti vergogni. Basta non ce la faccio più, d’ora in poi non vi farò più dormire la notte".

Rivolta alla giovane mamma che chiacchierava ai piedi del palazzo con alcuni conoscenti avrebbe detto anche "fai schifo, fate schifo, il bambino fa schifo", emettendo trasmissioni radiofoniche ad alto volume dal suo appartamento durante le ore notturne, disturbando così il sonno dei coniugi e del loro bambino piccolo, costringendoli ad usare i tappi per le orecchie. Un atteggiamento che ha spinto la coppia vicina di casa a cambiare abitazione, non potendone più di quel clima ostile e di tutti gli improperi rivolti nei confronti di loro e del loro bambino. A seguito della denuncia, la Procura ha ravvisato gli estremi per chiedere il processo a carico della 62enne ascolana che il gup Caponetti ha quindi disposto. Il dibattimento ha preso il via in questi giorni ed entrerà nel vivo il prossimo ottobre quando il giudice ha deciso di sentire tutti i testimoni di una vicenda che ha arrecato molti problemi alla giovane coppia ascolana. L’imputata è difesa dall’avvocatessa Barbara Gagliardi.

Peppe Ercoli